Fideuram ISPB e l'elogio dei private banker
Le reti di private banker di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking sostengono il primo trimestre del gruppo che arriva a fine marzo con un saldo di raccolta netta superiore di 163 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2019. In particolare, secondo quanto comunicato dalla stessa società, tra gennaio e marzo di quest’anno Fideuram – ISPB ha raccolto 2,7 miliardi di euro, con il miliardo del primo trimestre dell’anno scorso. L’analisi dei dati aggregati mostra che la raccolta si è concentrata soprattutto sulla componente di risparmio amministrato (3,3 miliardi) contro il lieve deflusso, invece, registrato sul fronte del risparmio gestito (-0,6 miliardi).
Alla fine di marzo 2020 le masse amministrate erano pari a € 223,0 miliardi, in flessione dell’8% rispetto al 31 dicembre 2019 ( 242,7 miliardi) e sostanzialmente in linea rispetto a quelle al 31 marzo 2019 (223,7 miliardi). L’evoluzione delle masse rispetto alla fine del 2019 è attribuibile alla performance di mercato che, a fine marzo, ha risentito pesantemente della diffusione globale dell’epidemia Covid-19 incidendo in maniera sfavorevole sui patrimoni. Tale effetto è stato parzialmente mitigato dall’ottimo risultato di raccolta netta conseguito dalle reti di private banker.
L’analisi per aggregati evidenzia che la componente di risparmio gestito è risultata pari a 148,8 miliardi, a fronte di 165,4 miliardi alla fine del 2019. Il trimestre si chiude quindi con un utile netto consolidato pari a 222 milioni, in lieve contrazione (-3%) rispetto al primo trimestre del 2019 (229 milioni di euro). Un risultato che spinge Tommaso Corcos, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, ad affermare che “il modello di servizio” del gruppo si conferma “valido e capace di affrontare ogni condizione di mercato, comprese quelle meno favorevoli. La capacità di costruire nel tempo relazioni personali con i clienti, l’uso delle tecnologie sviluppate negli ultimi anni e l’impegno ininterrotto delle nostre persone e degli oltre 5.800 consulenti finanziari e private banker che compongono le nostre reti, hanno permesso di offrire, in modo continuativo, informazioni e supporto alla nostra clientela, assistendola in questi ultimi mesi tanto nella gestione operativa, quanto in quella strategica dei portafogli. Anche nei momenti di crisi, proporre soluzioni d’investimento diversificate e coerenti con le necessità dei clienti ed evitare scelte compiute sull’onda dell’emotività sono le linee guida da seguire per non perdere di vista gli obiettivi di una corretta pianificazione finanziaria e patrimoniale”.
Non a caso l’analisi dei principali aggregati del Conto Economico evidenzia che, nel primo trimestre dell’esercizio, le commissioni nette sono risultate pari a 427 milioni, in lieve aumento (+2 milioni) rispetto al saldo di 425 milioni registrato nel primo trimestre 2019. Le commissioni nette ricorrenti, componente predominante (oltre 93%) del margine commissionale, sono risultate pari a 399 milioni, in crescita di 5 milioni (+1%) grazie a masse medie di risparmio gestito che, nonostante la forte correzione dei mercati avvenuta nel mese di marzo, sono risultate superiori a quelle del primo trimestre 2019. Nel primo trimestre 2020 il margine commissionale non ha beneficiato di alcun contributo riveniente da commissioni di performance ( 1 milione nel primo trimestre 2019).