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Banca Generali Private spiega i segreti della buona governance

5/31/2023 | Daniele Riosa

Nella ricerca di Sda Bocconi le 5 pietre miliari del buon governo d’impresa tra crescita dimensionale e passaggio generazionale


“Nella governance si nasconde un vero tesoro e sarebbe un peccato per le aziende lasciarselo sfuggire. Perché Governance significa anche progettare, pianificare e attrarre talenti: aspetti che le imprese italiane non possono trascurare per crescere”. E’ questa la conclusione cui è giunto Marzio Albonico, responsabile Family Protection& Planning di Banca Generali e membro commissione wealth advisor AIPB che ieri, ha presentato a una platea di professionisti i risultati e gli spunti della ricerca condotta dalla Sda Bocconi con Banca Generali.

Al centro dell’evento – organizzato dai wealth advisor Valerio Russo e Andrea Luzzana (in foto) - il tema del passaggio generazionale e il contributo della governance al successo aziendale. Sotto in riflettori del convegno della private bank, forte del rapporto stretto con l’Università Bocconi, l’analisi delle case history e del contributo importante che le reti stanno rivelando anche al mondo dei professionisti. La visione d’insieme sulle esigenze patrimoniali e aziendali degli esperti del settore si esplicita infatti in possibili sbocchi a lungo termine e mosse d’anticipo costruttive per la tutela del patrimonio. Consulenza di wealth management significa infatti dare valore; dare valore richiede approfondimenti e aggiornamenti continui. Da qui l’idea di supportare la ricerca di Sda Bocconi “Corporate Governance Lab”, unica in Italia per suo genere, che dal 2019 canalizza il tema della governance societaria delle imprese non quotate da diversi punti di vista.

L’analisi, effettuata su 6.156 aziende italiane, con fatturato superiore ai 50 milioni di euro, non lascia spazio a dubbi. Il mancato passaggio dimensionale comporta una ridotta competitività a livello di “sistema Paese”, una ridotta capacità di investimento, istruzione e digitalizzazione, una ridotta produttività del lavoro, un mercato dell’equity asfittico e una certa ritrosia alle operazioni di M&A.

Ma quali sono le pietre miliari della buona governance? Le cinque direttrici chiave attorno cui si sviluppa una governance solida sono la presenza di un consiglio di amministrazione, la diversity del board in termini di caratteristiche personali (l’età, il genere e la provenienza geografica), la leadership individuale, la presenza di consiglieri outsider e la separazione dei ruoli di presidente e amministratore delegato.

Oggi, per fortuna, gli strumenti che incentivano e facilitano il passaggio generazionale ci sono e si concretizzano, per esempio, nel patto di famiglia, nella donazione, nel testamento e nei patti parasociali. Aleggia tuttavia il rischio che le agevolazioni fiscali vengano ridotte in futuro (vista una recente sentenza della Corte Costituzionale e gli interpelli recenti), per cui è importante agire ora.>

Centrale è poi lo statuto, che in molti casi gli imprenditori non rileggono da anni (se non decenni) ma che pone le basi sui meccanismi per il corretto funzionamento dell’azienda, compreso il tema successorio e di continuità aziendale. Anche la fiduciaria, inoltre, può avere un ruolo centrale nella definizione delle regole e nella certezza del rispetto delle stesse.

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