Grazie al trend unico di prodotti ad alto valore aggiunto come gestioni patrimoniali e consulenza evoluta, la private bank del Leone è stata in prima fila nelle soluzioni di investimento “private” a febbraio tra le banche reti quotate. 

I dati di raccolta delle banche-rete italiane nei primi mesi del 2024 sembrano mostrare un positivo ritorno degli investitori verso le soluzioni di risparmio gestito e tra i migliori risultati c’è quello di Banca Generali, che a febbraio ha registrato un flusso di 404 milioni di euro (503 milioni da inizio anno) nei prodotti e servizi di Investimento (Assets under Investment), un dato che la colloca in prima fila tra le big del settore. È anche un dato in forte progresso su base annua, rispetto al flusso netto di 29 milioni del febbraio 2023. “Si tratta del miglior febbraio di sempre per noi e rafforza la nostra convinzione che il 2024 sarà l’anno delle soluzioni ad alto valore aggiunto”, commenta, in esclusiva per AdvisorOnline, Marco Bernardi, vice-direttore generale di Banca Generali. 

Il contesto economico vede un’inflazione ancora non del tutto domata e un mercato volatile. “In questo scenario vediamo una crescente domanda di riqualificazione del risparmio da parte delle famiglie”, continua Bernardi, mettendo l’accento su quelle soluzioni che davvero possono fare la differenza nella protezione del patrimonio dei clienti. “Le gestioni patrimoniali e la consulenza evoluta sono un nostro tratto distintivo e assicurano ai clienti un’esposizione gestita attivamente per estrarre valore e ridurre la volatilità”, spiega il vice-direttore generale della private bank del Leone. I numeri testimoniano come questi prodotti intercettino una crescente domanda. A febbraio la raccolta in questi due tipi di prodotto ha superato i 400 milioni di euro, con un trend che non ha eguali nel panorama italiano delle banche-rete. Proprio le gestioni patrimoniali di Banca Generali hanno ottenuto la massima valutazione nel test condotto dall’Istituto tedesco ITQF, superando la ‘prova mistery shopper’. 

A fianco di questi strumenti si notano segnali di risveglio anche per prodotti più tradizionali, come le polizze assicurative di tipo Vita, che nel 2023 avevano sofferto la concorrenza dei governativi: nei primi due mesi di quest’anno la raccolta di BG è stata invece positiva, con 56 milioni di flussi a conferma del riconosciuto valore della protezione nel lungo termine di questi strumenti. E poi ci sono le gestioni attive che continuano a rinnovarsi. “Continuiamo ad innovare la nostra Lux Im, con nuove gestioni esclusive in rampa di lancio coi nostri partner in questi giorni e su cui saremo anche in road show ad aprile, rendendo ancora più personalizzata e focalizzata sui principali temi di mercato la nostra piattaforma d’offerta”, continua Bernardi.

In questo contesto rimane però fondamentale la figura del banker. “I nostri consulenti stanno facendo un lavoro eccezionale e prezioso: far comprendere a clienti che nel lungo periodo essere investiti nel mercato è il modo migliore per tutelare e far crescere il proprio patrimonio”, spiega Bernardi. Infatti, nel 2023, visti i livelli dei tassi, i principali flussi sono tornati verso l’amministrato senza tener conto delle criticità nell’eccesso di concentrazione e le potenziali pressioni dalle variabili economiche. “I nostri banker sono al fianco delle famiglie nell’accompagnarli nelle scelte di pianificazione. Il mercato e le gestioni attive hanno dimostrato nel lungo periodo di sapere tutelare meglio di altre soluzioni i risparmi e siamo convinti che la protezione per il futuro passi sempre da un’accurata diversificazione che tenga conto delle competenze e delle opportunità offerte a livello globale”, conclude il vice-direttore generale di Banca Generali.