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Invecchiare bene - una nuova fonte per gli investimenti

11/5/2021 | Redazione Advisor

In occasione del sesto anniversario del comparto Generali Investments SICAV (GIS) SRI Ageing Population, i suoi gestori Giulia Culot e Olivier Cassé analizzano le opportunità di investimento offerte dal tema dell'aging.


In occasione del sesto anniversario del comparto Generali Investments SICAV (GIS) SRI Ageing Population, i suoi gestori Giulia Culot e Olivier Cassé analizzano le opportunità di investimento offerte dal tema dell'aging. 

 

L'invecchiamento della popolazione indubbiamente è uno dei fenomeni sociali a maggiore impatto del nostro secolo. Si tratta di un megatrend balzato al centro della scena globale nell’ultimo anno e mezzo, quando lo scoppio della pandemia è coinciso con il momento in cui la popolazione mondiale costituita da ultra-sessantacinquenni ha raggiunto il suo massimo storico (dopo essere raddoppiata negli ultimi 25 anni). Dato che il tasso di mortalità da Covid-19 aumenta decisamente con l’avanzare dell’età, la situazione ha sollevato domande di importanza vitale su quale sia la risposta economica adeguata ad eventi di questo tipo, ma anche ad altri problemi connessi alle società sempre più anziane. Il costo umano più alto della pandemia per la fascia di popolazione in età avanzata impone di investire di più nelle risorse mediche. Richiede anche maggiori investimenti per migliorare il modo in cui le società invecchiano: in altre parole, per aiutare le persone ad invecchiare bene, visto che una delle difficoltà principali andando avanti con l'età è la moltiplicazione di patologie come le cardiopatie e il diabete, il cancro o i disturbi neurologici. Disporre di risparmi sufficienti e investire per la pensione è un altro tema che la pandemia ha portato prepotentemente in primo piano.

 

Alla luce di tutto ciò, forse non sorprende il tono allarmato con cui spesso si parla di questo megatrend considerando l'onere finanziario e sociale a carico del sistema sanitario, della forza lavoro e delle pensioni. Si parla molto meno invece delle opportunità di crescita che si stanno moltiplicando man mano che le imprese e le tecnologie si fanno avanti per rispondere a queste sfide.

 

Il comparto GIS SRI Ageing Population investe nel tema del benessere degli anziani fin dal 2015. Il suo processo di investimento è rimasto lo stesso sin dagli esordi e, in virtù degli obiettivi sociali perseguiti, di recente è stato riconosciuto «Articolo 9» nell’ambito del Regolamento europeo sulla trasparenza della finanza sostenibile (SFDR).

 

Il comparto si concentra sulle aziende europee che offrono prodotti e servizi in grado di rispondere alle esigenze legate all’invecchiamento della popolazione. Nell'ambito del tema "benessere", viene data preferenza a due aspetti principali dell'invecchiare bene: quello fisico (salute sostenibile) e quello economico (sostenibilità finanziaria). La sedentarietà è il quarto fattore di rischio, in ordine di importanza, per la mortalità globale, responsabile del 9% dei decessi prematuri nel mondo. Rappresenta anche uno dei maggiori fattori di rischio di malattie croniche.

Nell'ultimo sondaggio Eurobarometro condotto dall'UE a marzo del 2018, solo il 7% degli europei ha dichiarato di fare regolarmente attività fisica (almeno cinque volte a settimana) e quasi la metà (46%) non fa movimento né sport.

 

Tuttavia, stanno emergendo sempre più dati che dimostrano come la pandemia abbia provocato vari cambiamenti comportamentali nell'atteggiamento delle persone per quanto riguarda l'esigenza di tenersi in forma.

Secondo le stime, il numero di persone attive fisicamente nel mondo è raddoppiato dal 10% al 20%4 durante la pandemia, quando ha preso piede l'idea che "la salute fosse la nuova ricchezza".

 

Intanto i dati a livello di popolazione mostrano che è molto aumentata in vari paesi la frequenza delle ricerche in Google di termini legati al "fare moto", piuttosto che ai «programmi televisivi».

 

Nella situazione straordinaria del lockdown globale sono spuntate molte piattaforme per allenarsi online, mentre i produttori di attrezzi da palestra in casa sono stati i principali beneficiari delle ordinanze di divieto a uscire. Peloton, che produce bici statiche da fitness, ha dichiarato nel secondo trimestre del 2021 ricavi pari a 1,06 miliardi di dollari USA, con un aumento del 128% su base annua. Intanto il colosso del fitness Technogym, in cui il comparto GIS SRI Ageing Population è investito, ha visto una crescita robusta del segmento dei consumatori, nonostante le chiusure dovute al Covid-19 che hanno decimato le forniture alle palestre. Secondo le nostre aspettative, le vendite B2C continueranno ad aumentare mentre le attività B2B si normalizzeranno gradualmente, vista la ripresa degli ordinativi che la compagnia sta già registrando.

 

Adesso la domanda è: questo boom salutista ispirato dalla pandemia può durare? Dai dati disponibili e ancora incompleti sull'attenzione crescente per la salute fisica, emergono segnali incoraggianti in tal senso. Da quando le misure restrittive sono state allentate, Gym Group ha confermato di aver visto un aumento delle iscrizioni in palestra. Questo potrebbe indicare che le persone stanno cercando di variare le abitudini di allenamento e magari affiancare agli esercizi a casa, le opzioni offerte dalle palestre, tra cui l'accesso ai personal trainer e le occasioni di socialità. Come nel caso del lavoro flessibile, anche la flessibilità nel fitness potrebbe diventare la formula preferita.

 

Alla maggiore attenzione per la salute fisica fa eco una cura più attenta della salute finanziaria. Un aspetto interessante è che a trainare questa tendenza è la generazione Z tecnologicamente competente, che durante il Covid ha acquisito una percezione molto netta del pantano economico, sociale e ambientale in cui si ritrova. Lo si vede chiaramente nei comportamenti in ambito finanziario: per esempio, nel Regno Unito durante la pandemia ha iniziato a investire per la prima volta il 16% della popolazione giovane (18-24 anni), contro il 10% delle altre fasce di età. Ed è possibile che questa tendenza diventi permanente.

 

Gli appartenenti alla Gen Z sono propensi a risparmiare, con un 72% che si dichiara pronto a prendere 1000 sterline e a metterle da parte in banca, contro il 55% dei millennial, secondo un sondaggio di HSBC. Questo forse non sorprende, visto che gli adulti più giovani e i lavoratori autonomi l'anno scorso sono stati i più colpiti dall'aumento della vulnerabilità finanziaria. Inoltre le generazioni più giovani sembrano consapevoli del fatto che quando andranno in pensione, dovranno fare affidamento in ampia misura sul reddito derivante da risparmi e investimenti. Al di là della fama negativa conquistata per gli investimenti rischiosi in criptovalute e la saga GameStop - nata su Reddit nei mesi scorsi, in realtà i giovani investitori stanno alimentando la domanda di consulenza finanziaria. Questi cambi di comportamento stanno influenzando molto il settore dei servizi finanziari, chiamati a un cambio di passo che consenta di rispondere alla richiesta di consulenze di investimento e pianificazione finanziaria di qualità con tecnologie più innovative.

 

La tendenza a una maggiore partecipazione al mondo finanziario dovrebbe portare vantaggi non solo alle aziende fintech, ma anche alle compagnie di assicurazioni vita più tradizionali (come Prudential, per esempio, che è una delle posizioni del comparto), man mano che l'esigenza di pianificazione finanziaria aumenta soprattutto nei mercati emergenti come l'Asia, dove le classi medie si stanno allargando, o in paesi come l'Italia, dove una parte consistente dei risparmi è tuttora ferma in depositi bancari.

 

Il comparto, inoltre, offre la possibilità di investire in modo responsabile, dando preferenza a società quotate europee attive nei settori della salute, dei consumi e dei risparmi e investimenti pensionistici. Secondo le aspettative dei gestori, queste aree dovrebbero crescere più del resto dell'economia globale nei prossimi anni e siamo convinti che presentino un'interessante opportunità di investimento a lungo termine.

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