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Private banking, i primi 10 player fanno il 57% del mercato

1/30/2017 | Redazione Private

Dall'ultima indagine di Magstat emerge come la quota di mercato controllata dalla top ten sia cresciuta dell'11% in un anno. La performance dei primi cinque operatori è stata ancor più brillante


Cambia il volto del private banking in Italia, che registra un cospicuo incremento degli stock grazie soprattutto ai mutamenti avvenuti in alcuni competitor. Salgono, infatti, a quattro gli operatori finanziari di private banking presenti nella top ten, che detengono delle divisioni di promotori finanziari.

Si tratta, in particolare, di Banca Intesa Private Banking, che ha inglobato la sua rete Banca Fideuram costituendo una nuova realtà indivisibile (Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking) che si è aggiudicata il primo posto, con 138,7 miliardi di euro di masse.

Situazione simile per Deutsche Bank, che dal 2015 comprende DB Private Banking Asset & Wealth Management e Finanza&Futuro Private Advisory, arrivando a 25 miliardi di euro di stock gestito e posizionandosi così in 7° posizione.

Ma non è tutto: nella classifica dei primi dieci operatori che detengono divisioni di promotori finanziari sono entrati anche Banca Generali Private Banking e FinecoBank Wealth Management, rispettivamente in 8° (25 miliardi) e 10° posto (20,2 miliardi).

Tutto questo lo si è appreso all'interno dell'ultima indagine di Magstat, che ha evidenziato che da fine 2014 a fine 2015 la quota di masse gestite e amministrate dalle prime dieci strutture “private” in Italia, rispetto allo stock totale servito, è aumentata dell'11,1%, arrivando a raggiungere il 57% del mercato, rispetto al 51,3% precedente. L'indagine, giunta alla tredicesima edizione, ha poi messo in luce che la performance è stata ancora più consistente per i primi cinque operatori, che sono balzati quasi di 15 punti percentuali (esattamente del 14,8%), passando dal 37,2 al 42,7%, e ancora di più quella dei primi tre player con un +21,8% (dal 28,9% al 35,2%). In termini assoluti, l’asset controllato dai primi tre operatori (Fideuram-Intesa SanPaolo PB, Unicredit PB e UBI Private & Corporate Unit) è passato, infatti, da 216.979 a 305.547 milioni di euro, un valore che rappresenta una grande fetta se si considera che il totale degli asset under management che si spartiscono i 253 player analizzati nel report è arrivato a sfiorare a fine 2015 quota 865 miliardi di euro, in aumento del 15% rispetto ai 751 miliardi del 2014.

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