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9/4/2018 | Redazione Private
Il 2017 è stato un anno da incorniciare per le banche svizzere: l’utile netto aggregato è salito del 24,1% a 9,8 miliardi di franchi mentre i patrimoni amministrati si sono attestati a 7.291,8 miliardi (+9,6% rispetto a fine 2016).
Di questi, il 48,3% (3.522 miliardi) afferisce a clienti stranieri. Sono i dati che emergono dal barometro bancario 2018 pubblicato dall’Associazione svizzera dei banchieri (Asb).
Il miglioramento è stato raggiunto nonostante la situazione del settore sia stata caratterizzata da fattori quali l’aumento dei costi normativi, il perdurare della fase di tassi d'interesse negativi e il clima di incertezza sul piano politico e giuridico nell’ambito della Brexit e nel commercio internazionale.
“Gli indicatori sono tornati a segnalare un trend di crescita, anche se il contesto attuale è caratterizzato da vari elementi di incertezza. Risulta quindi tanto più impressionante la performance messa a segno dalle banche”, ha dichiarato August Benz, vicedirettore dell'Asb e responsabile Private Banking & Asset Management, in un comunicato.
Se parte dell’incremento è dovuta all’andamento positivo dei mercati finanziari nel 2017, l’attrattività della Svizzera come una delle principali piazze globali del private banking rimane dunque salda nonostante il venir meno del segreto bancario peri non residenti: con una quota del mercato mondiale del 27,5% (dati Asb), la Svizzera conferma la sua leadership nella gestione patrimoniale transfrontaliera.
I patrimoni amministrati per clienti privati al di fuori dei confini elvetici è aumentato del 2,8% a 2.276,2 miliardi di franchi, mentre i fondi gestiti nell’asset management istituzionale sono progrediti del 13,4% a 3.386 miliardi.
Le attività creditizie rimangono un pilastro importante per lo sviluppo economico della Svizzera, rileva l’Asb. Lo scorso anno i volumi di credito sono aumentati del 2,1% a 1.131,1 miliardi, i crediti ipotecari nazionali del 2,7%, in linea con il livello dell'anno precedente.
Banche e dipendenti in contrazione
Il barometro Asb indica che il numero delle banche attive in Svizzera è sceso a fine 2017 di otto unità a 253 istituti. “La contrazione”, si legge nel comunicato, “è imputabile esclusivamente alle banche estere e alle rispettive filiali”.
Nel primo semestre 2018 l’occupazione è leggermente calata: il numero degli addetti del settore a tempo pieno è diminuito del 7,7% da 101.382 a 93.544 unità.
La causa principale di tale flessione “è riconducibile al trasferimento, avvenuto per motivi normativi, di servizi centrali dalla casa madre di una grande banca in società di servizi interne al gruppo ma prive di licenza bancaria. Senza tener conto di tale effetto straordinario il calo è di appena lo 0,9%”, precisa l’Asb.
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