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Banca Intermobiliare, nel primo trimestre perdita netta di 8,28 milioni

5/14/2019

Tutti i numeri del resoconto intermedio sulla gestione dell'istituto al 31 marzo 2019


Il consiglio di amministrazione di Banca Intermobiliare S.p.A., riunitosi sotto la presidenza di Jürgen Dennert, ha approvato il resoconto intermedio consolidato sulla gestione al 31.03.2019. Gli Asset Under Management (AUM) ammontano al netto delle duplicazioni a €/Mld. 5,55 al 31.03.2019 (€/Mld. 5,47 al 31.12.2018; +1,5%). L’incremento registrato nel trimestre è principalmente riconducibile all’effetto mercato.

La raccolta indiretta si attesta a €/Mld. 4,80 (€/Mld. 4,71 al 31.12.2018; +1,9%), di cui investita per €/Mld. 2,93 in prodotti gestiti e €/Mld. 1,63 in prodotti amministrati. La raccolta gestita rappresenta il 61,1% della raccolta indiretta (62,6% al 31.12.2018). Il portafoglio crediti verso la clientela è pari al 31.03.2019 a €/Mln. 286,4 (€/Mln. 304,8 al 31.12.2018; -6,0%). Gli impieghi vivi si attestano a €/Mln. 219,0 (€/Mln. 229,8 al 31.12.2018; -4,7%) ed in continuità con l’attività di de-risking che prevede la cessazione dell’attività di erogazione a clientela “corporate” e l’adozione di politiche di erogazione focalizzate esclusivamente sui crediti “lombard”.

L’esposizione residua netta dei crediti deteriorati ammonta al 31.03.2019 a €/Mln. 39,9 (€/Mln. 44,5 al 31.12.2018), pari al 18,1% degli impieghi e coperta da accantonamenti per il 26,4% (25,0% al 31.12.2018). La posizione finanziaria netta verso le banche risulta a debito per €/Mln. 223,5 (€/Mln. 206,1 al 31.12.2018) a fronte di un maggior indebitamento a termine. L’esposizione complessiva in strumenti finanziari, alla data del 31.03.2019 ammonta a €/Mln. 695,5 (€/Mln. 683,5 al 31.12.2018: +1,8%), di cui €/Mln. 31,2 relativi al portafoglio negoziazione (FVTPL) e €/Mln. 664,3 relativi al portafoglio bancario (FVOCI), principalmente costituiti da investimenti in titoli di debito governativi italiani.

Per effetto della perdita di periodo, parzialmente compensata dalla variazione positiva delle riserve da valutazione (€/Mln. 0,9), il patrimonio netto contabile consolidato ammonta al 31.03.2019 a €/Mln. 73,2 2 (€/Mln. 80,8 del 31.12.2018) ed il patrimonio netto contabile individuale a €/Mln. 68,0 (€/Mln. 75,1 al 31.12.2018), circostanza che dal punto di vista civilistico lascia BIM nella situazione di cui all’art. 2446 del cod. civ. che era stata rappresentata nel bilancio annuale al 31.12.2018.

Con il rinnovo delle cariche sociali avvenuto nell’ambito dell’assemblea che ha approvato il bilancio annuale 2018, gli amministratori continueranno a monitorare la situazione ex art. 2446 del cod. civ. e a supportare le azioni già comunicate al mercato ed in particolare nell’assemblea del 30 aprile u.s. anche per il tramite di opzioni che vedano BIM con un ruolo attivo nel consolidamento del settore anche tramite fusioni e acquisizioni.

Per quanto riguarda la vigilanza prudenziale consolidata, alla data del 31.03.2019 il CET1 e TCR Phased-in si attestano a 16,94% (19,74% al 31.12.2018) a fronte di Risk Weighted Asset (RWA) pari a €/Mln. 582,8 (€/Mln. 581,1 al 31.12.2019) e Fondi Propri pari a €/Mln. 98,7 (€/Mln. 114,7 al 31.12.2018). La riduzione dei ratio patrimoniali è anche connessa all’applicazione del regime transitorio (c.d. “phased in”) relativo alla Fist Time Adoption (FTA) dell’IFRS 9 ed agli impatti della FTA dell’IFRS 16. Alla data del 31.03.2019, il Liquidity Coverage Ratio (LCR) è pari a 160,8% (178,0% al 31.12.2018), superiore al limite regolamentare del 100%.

Relativamente ai risultati economici consolidati del primo trimestre 2019, il margine d’interesse si attesta a €/Mln. 2,5 (€/Mln. 2,1 al 31.03.2018; +16,8%) per l’effetto combinato della contrazione dei crediti verso la clientela e della contribuzione positiva del portafoglio titoli. Le commissioni nette del periodo ammontano a €/Mln. 7,1 (€/Mln. 10,0 al 31.03.2018; -29,1%) stante la contrazione degli AUM da €/Mld. 6,33 del 31.12.2018 a €/Mld. 5,55.

Le commissioni attive si attestano a €/Mln. 10,6 (€/Mln. 14,5 al 31.03.2018; -26,8%), in contrazione sia con riferimento al risparmio gestito sia al comparto amministrato. Il risultato dell’operatività finanziaria complessiva si attesta a €/Mln. 2,2 (€/Mln. 3,0 al 31.03.2018; -27,3%), di cui €/Mln. 1,5 relativi al portafoglio di negoziazione e €/Mln. 0,7 relativi al portafoglio bancario. Il margine d’intermediazione si attesta quindi a €/Mln. 11,8 (€/Mln. 15,2 al 31.03.2018; -22,3%).

I costi operativi, pari a €/Mln. 21,9 al 31.03.2019 (€/Mln. 21,3 al 31.03.2018; +3,0%), sono gravati da oneri straordinari per €/Mln. 4,5 (€/Mln. 1,6 al 31.03.2018) relativi ai progetti di migrazione, riorganizzazione ed oneri per incentivi all’esodo, al netto dei quali i costi ricorrenti risulterebbero in riduzione del 11,6%. Le spese per il personale ammontano a €/Mln. 12,0 al 31.03.2019, in linea con il primo trimestre 2018, per l’effetto congiunto della contrazione dei costi dovuta alla riduzione del personale e ai maggiori oneri straordinari per incentivi all’esodo (€/Mln. 1,6 al 31.03.2019 vs €/Mln. 0,8 al 31.03.2018).

Le altre spese amministrative sono pari a €/Mln. 8,5 (€/Mln. 9,0 al 31.03.2018; -6,0%), comprensive di oneri straordinari per €/Mln. 1,6 (€/Mln. 0,7 al 31.03.2018) al netto dei quali risulterebbero in riduzione del 16,8%. Gli ammortamenti operativi ammontano a €/Mln. 1,9 al 31.03.2019 (€/Mln. 0,4 al 31.03.2018) per i maggiori oneri riconducibili alla FTA dell’IFRS 16 e per l’onere straordinario all’impairment di un’attività immateriale per €/Mln. 1,3.

Il risultato della gestione operativa è negativo per €/Mln. 10,1 (negativo per €/Mln. 6,1 al 31.03.2018). Il risultato ante imposte risulta negativo per €/Mln. 8,3 (negativo per €/Mln. 6,2 al 31.03.2018) dopo riprese di valore sui crediti, strumenti finanziari e fondi rischi e oneri per complessivi €/Mln. 1,6 (oneri per €/Mln. 0,2 al 31.03.2018) e valutato la partecipazione collegata (BIM Vita) con il metodo del patrimonio netto a €/Mln 0,2. 3

La perdita consolidata del Gruppo, considerando che in continuità con quanto attuato anche per le perdite fiscali del 2018 e del 2017 non si è provveduto a stanziare le DTA derivanti dalla perdita fiscale del primo trimestre 2019, si attesta a €/Mln. 8,3 (perdita di €/Mln. 6,4 al 31.03.2018).

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