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Mediolanum: masse in crescita dell'11%

2/11/2015

L'utile cala del 5% nel 2014, ma crescono i ricavi a 1,5 miliardi di euro


Il gruppo Mediolanum chiude il 2014 con un utile netto di 321 milioni di euro in calo del 5% dai 337 milioni del 2013. I ricavi salgono a 1,48 miliardi di euro da 1,46 miliardi del 2013. Tra le entrate ricorrenti più importanti, si segnala la crescita delle commissioni attive, che salgono a 1,08 miliardi da 1,01 miliardi di un anno fa grazie al positivo contributo delle commissioni di gestione (674 milioni nel 2014 rispetto ai 563 milioni dell’anno precedente), sostenute dalla forte raccolta netta nei fondi comuni che ha fatto registrare il massimo storico per il terzo anno consecutivo.

L’ottimo andamento delle commissioni di gestione ha più che compensato l’atteso calo del margine da interesse, calato a 234 milioni di euro dai 274 milioni del 2013. Il totale delle masse gestite e amministrate è salito a 64,5 miliardi di euro, in crescita dell’11% rispetto al 31 dicembre 2013. Il Common Equity Tier 1 Ratio al 31 dicembre 2014 è pari a 18,42%.

Considerando le controllate, Banca Mediolanum (4.386 consulenti (ex-promotori) in organico) ha registrato una raccolta netta di oltre 4 miliardi, grazie alla raccolta fondi e unit linked (4,8 miliardi di euro). Il totale dei clienti al 31 dicembre 2014 si attesta a circa 1.081.800, in crescita del 4% rispetto al 2013. Banca Esperia (la banca privata controllata assieme a Mediobanca), ha registrato un utile netto di 8,2 milioni di euro (4,1 milioni di pertinenza del gruppo Mediolanum) rispetto a 1,5 milioni di euro dell’esercizio 2013. 


Le masse amministrate risultano in crescita del 4% rispetto al 31 dicembre 2013 e si attestano a 15,9 miliardi di euro (7,9 miliardi di euro). Con riferimento ai mercati esteri, in Spagna le attività hanno registrato un utile di 21 milioni di euro (-20%) rispetto all’anno 2013, mentre in Germania le attività hanno chiuso l’esercizio con una perdita di 8,4 milioni di euro. Complessivamente, le masse gestite e amministrate dalle controllate estere si sono attestate a 3,5 miliardi di euro, in crescita del 23% rispetto alla fine 2013. 

"Il 2015 lo vedo sicuramente bene in termini di raccolta e crescita. I mercati possono aiutarci o giocare contro, ma senz'altro ci aspettiamo un'importante raccolta anche quest'anno. Anche nel 2015 è previsto d'altro canto un incremento dei costi per i progetti già in corso, in particolare nell'It e quelli che partiranno quest'anno: le previsioni sono di spese per una sessantina di milioni in più" ha detto il vicepresidente del gruppo Massimo Doris, che non si sbilancia sul risultato finale dell'anno: "Le variabili sono così tante. Certo -ha concluso Doris -  l'incremento dei costi, come nel 2014, andrà a influire provvisoriamente sul risultato netto. Ma i progetti sono fondamentali per una crescita forte e sostenuta nel tempo".  Interpellato su possibili acquisizioni sul mercato italiano, Doris ha detto che le uniche operazioni che potrebbero interessare il gruppo sono quelle riguardanti altre reti, "perché le banche tradizionali non ci interessano nel modo più assoluto". Negli ultimi anni, ha ricordato Doris, le banche d'affari si sono fatte avanti con varie proposte di deal, ma "il problema è sempre lo stesso: l'integrazione con culture e modi di di lavorare diversi. Lo sforzo sarebbe veramente grosso e alla fine abbiamo sempre rinunciato". 

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