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Gestito, il 2024 inizia con la raccolta in rosso. Primeggia Generali

3/1/2024 | Daniele Riosa

Il patrimonio gestito vede un incremento a 2.342 miliardi, supportato da un effetto performance positivo, pari a più 0,3 per cento. Intesa Sanpaolo chiude in negativo per circa 2,7 miliardi di euro


Un inizio anno col freno a mano tirato per l’industria del risparmio gestito italiano. I dati preliminari della mappa mensile di gennaio 2024 diffudi dall'Ufficio Studi di Assogestioni (in foto il presidente dell'associazione, Carlo Trabattoni), mostrano una raccolta netta di circa meno 2,6 miliardi di euro (dicembre si era chiuso con un più 1,8 miliardi). Il patrimonio gestito vede un incremento a 2.342 miliardi di euro, supportato da un effetto performance positivo, pari a più 0,3 per cento.

Tra i fondi aperti, spicca il dato degli obbligazionari che a gennaio hanno attratto 5,53 miliardi di euro di afflussi netti. La raccolta complessiva è rimasta però in negativo per 2,33 miliardi di euro, condizionata dai dati di fondi azionari (-2,18 miliardi), bilanciati (-1,9 miliardi) e flessibili (-2,77 miliardi).

Sostanzialmente stabile il dato preliminare sulle gestioni di portafoglio, con una raccolta di -429 milioni di euro, risultante dai 687 milioni di euro di deflussi delle gestioni istituzionali, parzialmente controbilanciati dai 257 mln euro di afflussi verso le gestioni retail.

Guardando ai gruppi, nel primo mese dell’anno, primeggia Generali con circa 2,56 miliardi di euro. Il gruppo precisa che “il risultato registrato è dovuto principalmente alla riallocazione di portafogli assicurativi ora gestiti da Generali Asset Management, nuova società di gestione che riunisce le due società di investimenti Generali Insurance Asset Management e Generali Investments Partners, per conto del Gruppo”. 

Sul secondo gradino del podio troviamo Deutsche Bank con 372,2 milioni di euro. Terza classificata Banca Mediolanum con 206,7 milioni. Tra gli istituti che chiudono in negativo, c'è Intesa Sanpaolo chiude in rosso per circa 2,7 miliardi di euro (con una differenza di quote distributive: Eurizon chiude a quasi meno 2,6 miliardi di euro, mentre Fideuram chiude a meno 88 milioni). Anche Poste Italiane archivia gennaio con un meno 1,38 miliardi di euro. Male anche Anima a – 927,3 milioni di euro.

 

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