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BNP Paribas lancia una serie di certificate Bonus Cap

3/27/2020 | Redazione Advisor

Un prodotto per monetizzare la volatilità garantendosi protezione da ribassi ulteriori del 30-50% rispetto alle attuali quotazioni


Il crollo dei listini azionari ha innescato flussi di vendita tipici dei mercati nei momenti di alta tensione. Questi momenti, che si caratterizzano per un improvviso rialzo della volatilità, rappresentano spesso un dilemma per l’investitore, combattuto tra il desiderio di investire su mercati a valori storicamente bassi, e la paura di ulteriori ribassi. BNP Paribas ha scelto di cogliere questo momento, mettendo a disposizione degli investitori una nuova emissione di certificate Bonus Cap su indici (FTSE MIB, Eurostoxx50 e Eurostoxx Banks) e azioni di primarie società quotate nazionali e internazionali, con scadenza a dicembre 2020 e rendimenti potenziali compresi tra il 6% e il 55%.

Una delle caratteristiche di questi certificati è infatti quella di “monetizzare la volatilità”; quando è elevata, come in questo periodo, consente di emettere prodotti con barriere molto profonde, dando agli investitori la possibilità di entrare su livelli già storicamente ai minimi, ma assicurandosi un ulteriore “cuscinetto” rispetto a possibili ulteriori discese dei corsi fino al 30-50%.

I Bonus Certificates sono una valida alternativa all’investimento diretto in azioni o indici, in quanto permettono di partecipare alla performance del sottostante abbinando una determinata protezione e un rendimento minimo. Questi certificati offrono, infatti, il Bonus: un rendimento minimo garantito alla scadenza se, durante la vita del Certificate, il sottostante non scende mai a toccare la “Barriera”, ovvero il sottostante non cala del 30 – 50% rispetto all’iniziale (questo livello varia per ogni singolo certificato).

È quindi possibile guadagnare anche in caso di ribassi moderati delle azioni sottostanti, compresi tra il 50% e il 70% del valore iniziale a seconda del prodotto selezionato. Se invece si verifica l’evento barriera, a scadenza il Certificate non paga il Bonus, ma un importo proporzionato all’effettiva performance del sottostante. In questo caso sono possibili due scenari: l’investimento si può concludere con un ritorno se il valore finale del sottostante è superiore a quello iniziale e il guadagno rimane comunque limitato dal livello del Cap. Si verifica una perdita del capitale investito commisurata alla performance negativa del sottostante, se il valore finale del sottostante stesso è inferiore al valore iniziale.

Ad esempio, il Bonus Cap su Telecom Italia (ISIN: NL0014608366) pagherà a scadenza un premio di 25 Euro se durante tutta la vita del Certificate il titolo si è sempre trovato al di sopra del prezzo barriera (0,26915 euro). Qualora Telecom Italia tocchi la barriera continua nel corso della vita del Certificate, a scadenza l’investitore riceve un importo commisurato alla performance del sottostante. Se tale performance è positiva, il Certificate scade e paga il valore nominale (100 euro) più il rendimento di Telecom Italia (per un valore massimo pari a 25 Euro), se invece è negativa ci sarà una conseguente perdita sul capitale investito (100 euro per Certificate). Chi invece volesse investire sull’indice italiano, potrebbe valutare il Bonus Cap su FTSE MIB (ISIN: NL0014608572), che a fronte di una barriera a 10.891,86, paga un bonus di 15 euro (su un valore nominale di 100 euro). Inoltre, i Bonus Cap, come tutti i certificate, consentono di compensare le plusvalenze generate con le eventuali minusvalenze pregresse.

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