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ETF, non si arresta la corsa

1/19/2021 | Redazione Advisor

Anche nel mese di dicembre gli afflussi sono stati positivi, secondo i dati raccolti da Refinitiv


Il mese di dicembre è stato un altro mese positivo per l’industria degli ETF. A confermarlo i dati di Refinitiv che evidenziano come nell’ultimo mese del 2020 si sia registrata una raccolta netta stimata di 23,2 miliardi di euro.

 

Le attività in gestione nell'industria europea dell'ETF (992,6 miliardi di euro) sono cresciute a 992,6 miliardi e gli ETF azionari (+18,5 miliardi di euro) hanno registrato la più alta raccolta netta nel settore europeo degli ETF per il mese di dicembre. La classificazione globale Lipper riguardante le categorie più collocate vede in testa quella di Equity USA (+4,7 miliardi di euro), seguita da Equity Global (+4,3 miliardi di euro) e Equity Emerging Markets Global (+2,7 miliardi di euro).

 

iShares è stato il promotore di ETF che ha collocato di più in Europa a dicembre (+13,9 miliardi di euro), davanti ad Amundi ETF (+2,3 miliardi di euro) e al Gruppo Vanguard (+1,9 miliardi di euro). L'ETF più venduto di dicembre in assoluto è iShares MSCI World Small Cap UCITS ETF USD Acc, che ha registrato un afflusso netto di 1,0 miliardi di euro.

 

Per Detlef Glow, Lipper Head of EMEA Research di Refinitiv ha commentato: "Dicembre 2020 è stato un altro mese positivo per l'industria europea degli ETF, poiché i promotori hanno goduto di una raccolta netta in entrata. Questi afflussi sono avvenuti in un contesto di mercato sorprendentemente positivo, in cui il sentiment degli investitori è stato influenzato dalle conseguenze delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, dalla crescente dinamica della pandemia COVID-19 e da una possibile dura Brexit”. "La positiva performance dei mercati sottostanti ha portato, in combinazione con la stima della raccolta netta, a un aumento del patrimonio gestito (da 952,5 miliardi di euro al 31 ottobre 2020 a fine dicembre, a 992,6 miliardi di euro). L'incremento di 40,0 miliardi di euro a dicembre è stato trainato dalla stima delle vendite nette (+23,2 miliardi di euro), mentre l'andamento dei mercati sottostanti ha contribuito all'incremento del patrimonio gestito con 16,8 miliardi di euro. Non sorprende che i fondi azionari (676,0 miliardi di euro) abbiano detenuto la maggior parte del patrimonio, seguiti dai fondi obbligazionari (271,3 miliardi di euro), dai prodotti di materie prime (35,7 miliardi di euro), dai prodotti OICVM alternativi (5,0 miliardi di euro), dai fondi monetari (2,6 miliardi di euro), dai fondi misti (1,8 miliardi di euro) e dagli "altri" fondi (0,2 miliardi di euro)" conclude Glow.

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