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Fondi in Europa: fotografia di un trimestre "anomalo"

5/2/2022 | Marcella Persola

I cosiddetti prodotti "safe-haven" registrano forti deflussi, nonostante il contesto globale incerto. E i fondi comuni non reggono...


L'incertezza della situazione geopolitica in Europa e la pandemia COVID-19 ancora in corso, così come il contesto di mercato fiacco non ha spaventato gli investitori europei che hanno continuato ad investire nei fondi a lungo termine.

"E' piuttosto sorprendente che gli investitori europei abbiano venduto prodotti del mercato monetario, che sono normalmente considerati investimenti di sicurezza, mentre i prodotti a lungo termine hanno goduto di afflussi complessivi" sottolinea Detlef Glow, head of EMEA Research di Refinitiv Lipper.

 

Più in dettaglio, i fondi a lungo termine hanno goduto di afflussi netti stimati di 25 miliardi di euro, mentre i prodotti del mercato monetario hanno subito deflussi netti stimati di 113,6 miliardi di euro.

 

Nel raffronto con gli strumenti passivi i fondi comuni segnali deflussi. Difatti nel periodo considerato hanno generato deflussi per 127,0 miliardi contro gli ETF che hanno registrato afflussi per 38,3 miliardi di euro nel corso del primo trimestre del 2022. Gli afflussi negli ETF in questo contesto di mercato ripetono una tendenza a cui abbiamo assistito in altri periodi di mercato difficili come la crisi finanziaria o la crisi dell'euro, dove gli ETF hanno goduto di afflussi mentre i fondi comuni hanno affrontato massicci deflussi.

 

"Tuttavia, gli elevati deflussi dai prodotti del mercato monetario nel corso dei primi tre mesi del 2022 sono un po' sorprendente, dato che questi prodotti sono considerati i cosiddetti prodotti "safe-haven". Pertanto, questa tendenza potrebbe essere un indizio che gli investitori europei vogliono proteggere i loro portafogli dall'impatto degli alti tassi di inflazione - continua l'head of EMEA Research di Refinitiv Lipper - lo stesso vale per i deflussi dai fondi obbligazionari, poiché gli investitori europei hanno iniziato a vendere classificazioni obbligazionarie più ampie oltre al movimento di risk-off a cui abbiamo assistito nel corso di gennaio e febbraio".

più vendute fino ad oggi sia stata divisa tra i gruppi di pari livello di azioni e di attivi misti.

 

Tra i fondi maggiormente collocati nel periodo azionario globale (+28,4 miliardi di euro) ed azionario USA (+9,2 miliardi di euro).

 

Tra le società  si distinguono invece BlackRock (+9,0 miliardi di euro), davanti a UBS (+7,2 miliardi di euro), Vanguard (+4,8 miliardi di euro), Lumyna (+4,7 miliardi di euro) e Invesco (+4,3 miliardi di euro).

 

Considerando le singole classi di attivi, UBS (+5,9 miliardi di euro) è stato il promotore più venduto di fondi obbligazionari, seguito da Invesco (+1,6 miliardi di euro), Legal & General (+1,4 miliardi di euro), Aviva (+1,3 miliardi di euro) e ASR Bank (+1,3 miliardi di euro). Nello spazio azionario, BlackRock (+21,3 miliardi di euro) ha guidato la classifica, seguito da Amundi (+7,8 miliardi di euro), Vanguard (+2,6 miliardi di euro), DWS Group (+2,1 miliardi di euro) e Invesco (+1,9 miliardi di euro). 

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