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Private debt italiano, primo semestre da record

10/5/2021 | Daniele Riosa

Cipolletta, presidente AIFI: “Il mercato non solo ha recuperato quanto perso lo scorso anno, ma è andato ben oltre. Questo testimonia che c’è una forte domanda di capitale di debito da parte delle PMI”


Un primo semestre oltre le più rosse aspettative per il private debt italiano. Nel periodo che va da gennaio a giugno del 2021, la raccolta è triplicata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a 642 milioni di euro, contro i 209 milioni nel primo semestre 2020. Tale dato rappresenta il valore più alto mai registrato non solo in un singolo semestre, ma anche se confrontato agli interi anni passati. La prima fonte della raccolta sono stati i privati/asset manager (32%), seguiti dai fondi di fondi istituzionali (26%).

AIFI ha presentato, in collaborazione con Deloitte, i risultati di mercato del settore per la prima volta realizzati tramite una nuova piattaforma online per la raccolta dei dati. La metodologia utilizzata nella raccolta dei dati è uniformata a quella per il settore del private equity, che è in linea con quella internazionale.

Innocenzo Cipolletta, presidente AIFI, nel corso della consegna del Private Debt Award, ha messo iin luce che  “il mercato del private debt non solo ha recuperato quanto perso lo scorso anno, ma è andato ben oltre. Questo testimonia che c’è una forte domanda di capitale di debito da parte delle PMI, un capitale molto vicino all’equity. Questo ha un doppio valore: da un lato consente alle PMI di investire ristrutturarsi e crescere e dall’altro avvicina la piccala impresa all’equity e alla capacità di avere nel proprio capitale altri soggetti. Questa è la strada giusta per far crescere l’economia”. E ha aggiunto: “Il taglio medio e la tipologia di imprese su cui il private debt si concentra sottolineano che il tessuto imprenditoriale del nostro Paese è sano ma ha bisogno di investitori che supportino le aziende a realizzare i propri progetti di crescita e internazionalizzazione”.

Sulla stessa linea, il direttore generale di AIFI Anna Gervasoni: “Non si tratta di un semplice rimbalzo, ma è un settore che sta crescendo molto. Siamo in una fase di espansione avanzata è sta diventato un mercato maturo, ma abbiamo comunque bisogno di qualche operatore in più. Il segno positivo è che sul mercato italiano continuano ad arrivare operatori internazionali. Il nostro auspicio e che questi continuino ad arrivare, ma che anche gli italiani possano crescere di dimensione e di numero. In ogni caso – conclude Gervasoni - credo e spero che in un paio d’anni saremo maturi anche noi come Francia e Germania”.

Tornando ai dati e guardando alla provenienza geografica, la componente domestica ha rappresentato l’86% del totale. Nella prima parte dell’anno sono stati investiti 769 milioni di euro, +74% rispetto al primo semestre del 2020. Il numero di sottoscrizioni è stato pari a 356 (+139%). Si tratta del semestre con i valori più alti mai registrati dall’avvio del mercato, testimoniando una crescita significativa, anche paragonata agli anni precedenti la pandemia. Escludendo le piattaforme di lending, i soggetti domestici hanno realizzato il 91% del numero di operazioni, mentre il 67% dell’ammontare è stato investito da operatori internazionali. Il 53% delle operazioni sono state finanziamenti, mentre il restante 47% sottoscrizioni di obbligazioni. Per quanto riguarda le caratteristiche delle operazioni, sempre al netto delle piattaforme, la durata media è di 6 anni mentre considerando le dimensioni delle sottoscrizioni, il 92% dei casi ha riguardato operazioni con un taglio medio inferiore ai 10 milioni di euro. Il tasso d’interesse medio è stato pari al 4,6%. 

Complessivamente, a livello geografico, la prima Regione resta la Lombardia, con il 28% del numero di operazioni, seguita dalla Campania con l’11%. Con riferimento alle attività delle aziende target, al primo posto con il 40% degli investimenti troviamo i beni e servizi industriali, seguito dal settore dei servizi per il consumo, con il 13%. A livello di dimensione delle aziende target, l’88% degli investimenti ha riguardato imprese con meno di 250 addetti.

Nel primo semestre del 2021, le società che hanno effettuato rimborsi sono state 134 (62 nello stesso periodo dell’anno precedente), per un ammontare pari a 204 milioni di euro (+66% rispetto ai 123 della prima parte del 2020), il secondo dato più alto mai registrato in un singolo semestre (dietro al secondo semestre del 2020). Il 79% del numero di rimborsi ha seguito il piano di ammortamento.

Per la prima volta è stata analizzata anche l’attività di 12 soggetti attivi nel mercato italiano del distressed debt. A partire dal 2018, questi operatori hanno investito 2,3 miliardi di euro in 15 pacchetti relativi a oltre 5.000 società e 4,2 miliardi in circa 80 singole società. Con riferimento a queste ultime, i principali settori di attività sono quello dei beni e servizi industriali e dei trasporti/shipping (entrambe con un peso del 19% sul numero totale), il numero medio di dipendenti è pari a 178 e il fatturato medio si attesta a 57 milioni di euro. Nel solo primo semestre del 2021 sono stati investiti circa 770 milioni di euro, di cui oltre 400 in operazioni single name.

Ecco ci ha ricevuto i Private Debt Award

Sono stati premiati per la categoria operazione conclusa – Sviluppo, Riello Investimenti Partners SGR SpA per l’operazione CMC SpA, gruppo di progettazione e realizzazione di macchinari per il packaging e per il mailing;
per la categoria operazione conclusa – leveraged buyout/operazioni straordinarie, Equita Capital SGR SpA per l’operazione Crippa SpA, azienda di macchine full - electric per la piegatura e la sagomatura di tubi in acciaio e alluminio per il settore automobilistico, nautico, aerospaziale e del mobile;per la categoria operazione rimborsata,
Tikehau Capital per l’operazione Dedalus Holding SpA, azienda di sviluppo e implementazione di soluzioni software per il settore healthcare;
per la categoria operazione conclusa – distressed debt, Clessidra Capital Credit SGR SpA per l’operazione Sisma SpA, società di produzione e distribuzione di prodotti di personal care, home care e food care;
premio Saccomanni ad Anthilia Capital Partners SGR SpA & Finanziaria Internazionale Investments SGR SpA per l’operazione Friulair Srl, società che progetta, sviluppa e commercializza essiccatori, filtri, refrigeranti ed accessori per il trattamento dell’aria compressa e di sistemi di refrigerazione industriale dell’acqua.

“Quest’anno - sottolinea Cipolletta - abbiamo istituito un premio Saccomanni in suo ricordo perché il suo impegno governativo ha permesso e favorito la crescita del private debt nel nostro Paese e oggi, se possiamo finalmente vedere il ruolo importante che sta svolgendo per l’economia reale, lo dobbiamo anche al suo grande lavoro. Il ruolo pubblico però non può dirsi finito: serve ancora una spinta che permetta il moltiplicarsi di fondi che svolgano questa tipologia di operazioni supportando così la ripresa e il consolidamento della nostra economia”.

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