Il 2023 è stato anno memorabile per il Bitcoin e chi lo ha messo in portafoglio se ne è accorto, come sottolineato nell’ultima puntata di Seven, il podcast di Advisor, da Massimo Siano (in foto), responsabile Sud Europa di 21Shares.

Il Bitcoin è risultata l’asset class di maggior efficacia con ritorni annuali del +115,8%. L’incremento decennale è stato quindi del +5.634%, fugando anche i timori di volatilità: nell’intervallo 2014-2023 la criptovaluta per eccellenza ha chiuso in perdita soltanto tre anni (-58% nel 2014, - 73,5% nel 2018, -64,3% nel 2022), con perdite di valore ampiamente sovrastate da anni di picco come il 2016 (+124%), l’incredibile 2017 (+1.369%) o il 2020 (+302%). Col risultato di valere oggi circa 40.000 dollari a unità (quando fu lanciato nel 2009, il cambio era di un dollaro ogni 1.309,03 Btc).

E anche l’industria dei fondi ne ha beneficiato: cinque anni fa in Europa lanciando Etp dedicati e poche settimane fa negli Stati Uniti varando appositi Etf (fondi troppo concentrati per i regolamenti Ucits europei, ndr).

E se il Bitcoin come sottostante pesa oggi in Europa 3,3 miliardi (con 778 milioni di nuovi asset nel 2023) l’anno appena concluso è stato molto interessante anche per Solana (quinta criptovaluta per capitalizzazione) che ha battuto il colosso Ethereum (seconda cripto) nell’attirare nuova liquidità ai fondi (153 milioni contro 92), come sottolineato ieri in un incontro con la stampa da 21Shares, che oggi con 2,3 miliardi di dollari in Etp basati sulle criptovalute è il primo emittente in Europa per patrimonio gestito (con una quota di mercato del 70% sull’elvetica SIX Swiss Exchange, del 57% sul francese Euronext Paris e del 17% sulla tedesca Deutsche Boerse Xetra, maggiore Borsa continentale per questa categoria di strumenti).