Tempo di lettura: 2min

Financière de l'Echiquer: azionario, resta l'ottimismo

4/22/2014

Pierre Puybasset, portavoce del team di gestione, spiega in quali aree trovare le migliori opportunità sul fronte equity per i mesi a venire


Il 2014 è iniziato sotto i migliori auspici. La crescita mondiale accelera grazie alla buona tenuta dell’economia americana e al miglioramento del quadro macroeconomico in Europa. L’ottimismo nei confronti dei mercati azionari rimane complessivamente giustificato in quanto dovrebbero continuare ad approfittare di un ritorno dei flussi. E' l'incipit dell'analisi di Pierre Puybasset, portavoce del team di gestione di Financière de l'Echiquer

 

Negli Stati Uniti, la Fed ha dato il via alla fine delle politiche di allentamento quantitativo (tapering), con il conseguente rialzo dei tassi a lungo termine. Tuttavia, la nuova presidente della Banca Centrale americana, Janet Yellen, ha altresì affermato il mantenimento di una politica monetaria accomodante per i prossimi semestri in attesa della conferma di una ripresa forte e che crei occupazione. Fino a metà 2015, i tassi di riferimento dovrebbero rimanere bassi e il contesto positivo per i mercati finanziari americani. Un segmento ci spinge però a una particolare prudenza: quello delle azioni americane, già correttamente valutate o addirittura sopravvalutate in alcuni settori (internet e biotecnologie).

 

In Europa, il trend migliora grazie ai coraggiosi programmi di riforma realizzati nell’Eurozona. La ripresa rimane tuttavia troppo incerta ancora per ipotizzare una modifica della politica monetaria della Bce. Nel mentre, osserviamo un forte allentamento sugli spread dei paesi del Sud, accompagnato dal ritorno dei flussi sulle azioni da parte degli investitori internazionali. Sottolineiamo che l’accumulo di liquidità nei bilanci aziendali fa presagire il meglio in materia di buyback azionario, di dividendi e di operazioni di fusioni e acquisizioni. Il quadro ci sembra favorevole per i mercati azionari: una selezione rigorosa dei titoli dovrebbe portare buoni risultati dopo due anni di aumento degli indici.

 

Per gli emergenti è d’obbligo essere ancor più vigili, a maggior ragione data l’eterogeneità dell’area composta da realtà molto diverse tra di loro. I provvedimenti di riforma adottati in Cina dovrebbero produrre i loro effetti, anche se non dobbiamo dimenticare che la realtà è più complessa per altri paesi. Questo avviene, tra l’altro, per le economie con disavanzi della bilancia delle partite correnti, penalizzate da un quadro meno favorevole per i rifinanziamenti. Ciò detto, le valutazioni delle azioni dei paesi emergenti rimangono estremamente attraenti: abbiamo iniziato a individuare alcuni punti di ingresso che sembrano promettenti…

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?