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DeAWM, tensione in Russia: gli effetti su azioni e bond

8/1/2014

Asoka Woehrmann, direttore Investimenti di Deutsche Asset & Wealth Management, spiega gli effetti che potrebbero esserci per azionario e obbligazionario nell'area


Il recente incidente aereo civile nel Sud Ucraina, che non è ancora risolto ufficialmente, ha esasperato la controversia tra l'Occidente e la Russia. In seguito a questo incidente, l'Occidente sta imponendo nuove sanzioni nei confronti della Russia. Asoka Woehrmann, direttore Investimenti di Deutsche Asset & Wealth Management, spiega gli effetti che potrebbero esserci per azionario e obbligazionario nell'area.

 

 

Azioni

 

·    Prima reazione positiva: inizialmente, il mercato russo ha reagito positivamente, in quanto apparentemente gli analisti si attendevano sanzioni più severe.

·    Il settore bancario ha subito pochi effetti diretti: le misure hanno un impatto diretto sul settore bancario, limitando il finanziamento delle banche russe in euro e dollari. Tuttavia, la banca centrale russa ha dichiarato che sosterrà le banche oggetto di sanzioni, stabilizzando il settore. Il settore bancario europeo con un’alta esposizione sul Paese, non offre motivi di preoccupazione.

·    L'esenzione del settore energetico (per la maggior parte): mentre il core business della Russia, ovvero la produzione di petrolio, non è soggetta a divieti, i business affini lo sono. Tuttavia è un dato di fatto che la Russia non sia attiva nei settori petroliferi non convenzionali, né ha una significativa esposizione al settore delle impianti energetici che sono altrettanto colpiti da sanzioni.

·    Il trading potrebbe diminuire: il Trading potrebbe registrare minori volumi a causa delle sanzioni sui prestiti a breve termine. L’impatto totale non è ancora quantificabile.

 

Obbligazioni

 

·    Accesso ai mercati: mentre le imprese hanno un limitato accesso ai mercati, lo Stato sovrano non è soggetto a sanzioni decise. Non ci aspettiamo che le implicazioni di crescita negative possano alimentare le condizioni di finanziamento a causa delle aspettative di crescita già basse. Eppure, sia la probabile conferma delle sanzioni, dopo il riesame che avviene dopo tre mesi, e la reazione della Russia potrebbero avere ulteriori implicazioni e devono essere tenuti in considerazione.

·    Valutazioni in bilico: Anche se la Russia è creditore netto verso il mondo e detiene elevate riserve valutarie, il suo rating potrebbe essere ridotto in futuro. Tutte le prospettive delle agenzie di rating sono negative e un ulteriore deterioramento della situazione potrebbe innescare il downgrade della Russia.

·    Le obbligazioni societarie: il rischio di credito per le imprese russe continuerà ad essere guidato dalle sanzioni. Il credito mostra sicuramente un diverso grado di reazione in balse alla presenza di sanzioni, ma i prezzi finora non riflettono i fondamentali societari (ad esempio, il contesto economico più debole del Paese, l’alto o basso grado di dipendenza dai finanziamenti esterni). Se permarranno le sanzioni dopo la revisione trimestrale, la reazione dei prezzi delle obbligazioni societarie russe potrebbero sempre riflettersi sulla liquidità, il rifinanziamento e gli standard di credito. Alcune forze potrebbero compensare questo scenario negativo: l'impegno esplicito del governo russo per supportare le aziende russe, in termini di capitalizzazione del sistema bancario e in termini di elevati finanziamenti alle imprese. Sarà importante guardare da vicino quelle imprese possedute dalle persone che compaiono su elenchi di sanzioni.

·    Accelerazione dei deflussi di portafoglio: i deflussi dal portafoglio potrebbero aumentare ulteriormente. Così, le riserve valutarie potrebbero essere utilizzate per stabilizzare il Rublo. Se la Russia dovesse essere a corto di soldi, la Banca Centrale potrebbe vendere i suoi titoli per non toccare le sue riserve auree. A causa della breve durata di questi titoli (le banche centrali dei mercati emergenti normalmente detengono solo titoli a breve scadenza), non sono molto probabili gravi ripercussioni per i mercati obbligazionari internazionali.

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