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Gestore della settimana: "A Wall Street c'è ancora valore. Ecco perché"

4/26/2017

All'Annual Conference 2017 di BNY Mellon IM AdvisorOnline.it ha intervistato John Bailer, gestore del fondo BNY Mellon US Equity Income fund


Con l'elezione di Trump Wall Street sembra essere tornata in salute: di recente il Nasdaq ha toccato il suo massimo storico, superando i 6.000 punti, così come hanno fatto gli altri principali indici, Dow Jones e S&P 500, tra febbraio e marzo. Ma se si guarda l'andamento degli ultimi tre anni, tra alti e bassi, la Borsa USA è rimasta sostanzialmente piatta: c'è ancora spazio per crescere, dopo una corsa durata otto anni, o una nuova fase ribassista è dietro l'angolo? Non è così pessimista John Bailer (nella foto), gestore del fondo BNY Mellon US Equity Income, che AdvisorOnline.it ha intervistato a Londra la scorsa settimana in occasione dell'Annual Conferenze 2017 di BNY Mellon IM.

"Credo che il mercato azionario e l'economia USA si trovino in buona forma. E questo è abbastanza sorpredente, se consideriamo che lo scorso anno, proprio in questo periodo, molti investitori pensavano che una recessione fosse ormai vicina. E lo erano perché i dati sulla produzione industriale andavano in quella direzione. Ma nel 2016 non siamo andati in recessione perché, parlando con il management delle aziende, non ho visto entusiasmo in investimenti di capitale, non ho visto molti animal spirits, che possono portare a investimenti eccessivi e poi alla recessione e al crollo della Borsa. Anzi sono convinto che molte imprese saranno in grado di resistere alla prossima recessione" assicura Bailer.

Parlando dell'effetto Trump, il gestore invita alla cautela. "Per ora si è visto in quella parte di portafoglio che noi chiamiamo repubblicana: sono quei settori che potrebbero trarre beneficio dalla Trumponomics. Non a caso questa parte del portafoglio ha fatto molto bene nel mese successivo alle elezioni. Passati i primi 100 giorni di Trump alla Casa Bianca, gli investitori stanno sul chi va là e  si aspettano progressi sul fronte delle riforme, soprattutto sul fronte del taglio delle tasse, che saranno un segnale positivo per i mercati" prosegue Bailer. Quanto ai titoli equity income (Bailer è specializzato negli investimenti in questa tipologia di titoli azionari), per il gestore il settore da privilegiare è il settore finanziario, a seguito del taglio delle tasse e della deregulation promesse entrambe in campagna elettorale e ora in fase di studio da parte dello staff di Trump.

"Questo è per ora il nostro settore numero uno e siamo molto poisitivi sui bancari. I prezzi sono attraenti con un positivo momentum per queste società in termini di utili, basta considerare che la gran parte dei titoli del settore ha battuto le aspettative nel quarto trimestre e sta continuando a farlo nel 2017" spiega. Bailer fa notare, inoltre, che i titoli finanziari americani sono in media sottovalutati dal mercato e questo sarà un catalizzatore per l'andamento delle quotazioni nei prossimi mesi. Un altro settore sovrapesato da Bailer è l'energia, per le dinamiche interne al mercato USA, che hanno raggiunto l'indipendenza energetica da pochi anni, e soprattuto perché il gestore è ottimista sulla stabilizzazione dell'andamento prezzo del petrolio.

Bailer è positivo anche sui beni di consumo, in particolare sulle aziende alimentari: è un settore in consolidamento, sottovalutato in termini di prezzi di Borsa e dove la redditività può fare la differenza. Quanto al tech, Bailer è sorpreso. "Negli ultimi tre mesi - dice - è stato il migliore settore per performance, anche se nel 2016 molti investitori hanno preferito sottopesare i tecnologici all'interno di una rotazione di portafoglio dai titoli growth a quelli value. Pensiamo che anche nel tech siano da privilegiare i titoli che hanno più cash e che saranno in grado di pagare dividendi più generosi". E i settori da evitare? Il gestore dice di non evitare alcun settore e di essere esposto a tutti, anche se ricorda che ora i titoli più sopravvalutati si trovano soprattutto nelle utilities e nell'health care.

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