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Portafoglio del futuro

3/28/2024 | Sandy Kaul*

Si aprono nuove possibilità per la creazione e la personalizzazione dei portafogli.


L’atteggiamento generazionale nei confronti degli investimenti si sta evolvendo, influenzato da esperienze diverse. Man mano che la nostra infrastruttura finanziaria diventa anch’essa digitale, emergono nuove strade per la creazione di asset. Esploriamo queste dinamiche in evoluzione e il loro potenziale per dare forma ai portafogli di domani.

 

Differenze generazionali

I baby boomer che sono entrati nel mondo del lavoro alla fine degli anni ‘60 sono riusciti ad accumulare risparmi per la pensione grazie alle loro carriere che hanno attraversato un periodo di stabilità senza precedenti. Di conseguenza, stanno andando in pensione come la generazione più ricca della storia. Negli Stati Uniti, ad esempio, i baby boomer possiedono un patrimonio di 156.000 miliardi di dollari, nonostante rappresentino solo il 21% della popolazione.

Il modello tradizionale di accumulo di ricchezza attraverso un’occupazione stabile e mercati favorevoli, che ha funzionato per i baby boomer, non ha funzionato altrettanto bene per le generazioni successive (Gen X, Millennial, Gen Z). Queste generazioni hanno vissuto, direttamente o indirettamente, una serie di eventi globali destabilizzanti fin dall’inizio della loro vita lavorativa. In base a una serie di misure, la Gen X è la prima generazione a stare peggio dei propri genitori. I Millennial si sono laureati con livelli record di debito studentesco e sono entrati in un mercato del lavoro decimato dalla crisi finanziaria globale. Inoltre, mentre i baby boomer hanno trascorso in media 8,25 anni in un posto di lavoro, la generazione X, i Millennial e la generazione Z ne hanno trascorsi rispettivamente 5.17, 2.75 e 2.25 anni, rendendo difficile accumulare risparmi per la pensione.

Inoltre le loro esigenze finanziarie immediate lasciano meno soldi da risparmiare. E il modo in cui decidono cosa fare con i propri risparmi è ancora una volta diverso. Con la tecnologia di consumo che ridisegna le aspettative di servizio in tutti i settori della vita e l’insoddisfazione verso i modelli tradizionali di investimento, i neo-broker presentano agli investitori più giovani un’alternativa più inclusiva, coinvolgente e moderna.

 

L’ascesa dei neo-broker

I neo-broker collegano l’investimento all’identità sociale online dell’utente e rendono l’investimento un’attività sociale.

Inoltre, i neo-broker offrono un onboarding a basso attrito, feed di notizie, strumenti e formazione personalizzati, accesso a contenuti di influencer, connessione a una comunità di coetanei che la pensano allo stesso modo, nessuna esclusione basata sulla ricchezza e un’esposizione frazionata ad asset privati. Offrono inoltre un accesso combinato ad alternative digitali come il prestito peer-topeer (P2P), il crowdfunding, gli oggetti da collezione e le criptovalute, con ETF tematici a basso costo e fondi passivi che forniscono un nuovo modello di portafoglio. Gli asset alternativi di frontiera digitale attualmente offerti dai neo-broker potrebbero diventare molto più prolifici man mano che l’infrastruttura del settore si sposta sui binari digitali.

 

Trasformazione dell’infrastruttura finanziaria

I governi, le autorità di regolamentazione e il settore privato di tutto il mondo stanno facendo progressi nello sfruttare la blockchain e le tecnologie associate per rivedere l’infrastruttura dei pagamenti e dei mercati del settore, alla ricerca di risparmi molto consistenti. Questo ci sta portando verso un futuro in cui sia gli asset tradizionali che quelli nuovi e digitali sono “a catena”. Le implicazioni di tokenizzazione degli asset sono tanto profonde quanto varie.

Gli asset on-chain sono essenzialmente software e le loro caratteristiche diventano programmabili e flessibili. Inoltre, il token wrapper può consentire la proprietà di beni immateriali o di beni che oggi non possono essere posseduti (e quindi acquistati, venduti e valutati), come i diritti di singole canzoni, oggetti di gioco, quote frazionarie di un bene illiquido indivisibile. E incorporando i diritti del mondo fisico nei token, la linea di demarcazione tra il mondo virtuale e quello fisico si confonde.

 

Portafoglio del futuro

Con il passaggio a un mondo sempre più digitalizzato, si aprono nuove possibilità per la creazione o la personalizzazione dei portafogli.

Il portafoglio del futuro potrebbe contenere una percentuale molto più elevata (numericamente, se non in termini di valore) di asset con rilevanza personale per l’individuo. Invece di essere focalizzato esclusivamente sulla massimizzazione di una somma di denaro in una data futura di pensionamento, e come tale periferico rispetto alla vita quotidiana di un individuo, il portafoglio può diventare un elemento centrale della vita quotidiana.

Il portafoglio potrebbe passare dall’essere rilevante solo per una vita oltre la pensione ad essere centrale e rilevante per la vita attuale di un individuo in modo molto personale. Diventa un veicolo che non si limita a raggiungere gli obiettivi di accumulo finanziario futuro e può essere strutturato attivamente per produrre ulteriori forme di beneficio attraverso l’uso di alternative digitali. Noi lo chiamiamo “vivere meglio attraverso gli investimenti”.

Per il settore degli investimenti tradizionali, questa visione rappresenta sia un’opportunità che una sfida.

I gestori di investimenti sono in grado di offrire asset tradizionali, ma potrebbero dover estendere le loro competenze a nuove forme e tipologie di asset digitali, sia per quanto riguarda la gestione che la ricerca e la creazione di tali asset. In questo mondo, i gestori patrimoniali dovranno sfruttare la tecnologia per creare e mantenere una comprensione non solo della situazione finanziaria di un individuo, ma anche dei suoi interessi, valori e preferenze, con la costruzione del profilo che precede la costruzione del portafoglio. mercati finanziari a queste nuove tecnologie, ed è probabile che altre regioni e nazioni seguano il loro esempio.

*head of digital asset and industry advisory services Franklin Templeton Institute

Hanno collaborato anche: Robert Crossley, head of industry advisor service - Alegria Apikelis, sr. analyst advisory services - Charles Johnson, wealth director Fiduciary Trust International

 

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Articolo tratto dal numero di marzo di ADVISOR,
disponibile in edicola oppure qui in abbonamento cartaceo o digitale

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