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Arabia Saudita, maxi riscatto dai grandi asset manager

9/28/2015 | Alessandro Chiatto

La SAMA ha ritirato decine di miliardi di dollari dai colossi dei fondi mondiali. Colpite BlackRock, Franklink Templeton e molte altre. La motivazione principale è il crollo del prezzo del petrolio. "E' il nostro Black Monday", spiegano alcuni gestori


L'Arabia Saudita ha ritirato decine di miliardi di dollari dagli asset manager mondiali. La motivazione è che il ricco produttore di petrolio mira a ridurre il deficit e ridurre l'esposizione ai mercati azionari volatili in mezzo al crollo costante dei prezzi del petrolio. Come spiega il 'Financial Times', le riserve valutarie dell'Arabian Monetary Agency saudita (SAMA) sono crollate di quasi 73 miliardi di dollari a causa del declino dei prezzi del petrolio dall'anno scorso, così come il regno mantiene la spesa per sostenere l'economia e finanziare la sua campagna militare in Yemen. La banca centrale è anche intenta ad aiutare le banche nazionali, finanziando un programma di obbligazioni per compensare il rapido declino delle riserve.

 

Questo mese, alcuni asset manager sono stati colpiti da una nuova ondata di riscatti, la più alta delle serie di ritiri quest'anno. "E' stato il nostro Lunedi nero", afferma un fund manager, riferendosi al gran numero di beni ritirati dall'Arabia Saudita la scorsa settimana. Secondo alcune fonti sentite dal quotidiano britannico, i gestori di fondi con forti legami con i fondi sovrani del Golfo, come BlackRock Franklin Templeton, hanno ricevuto gli avvisi di rimborso. Alcuni gestori di fondi hanno subito diversi miliardi di dollari di ritiri, l'equivalente di un quinto delle loro attività saudite in gestione. Tra le altre società con grandi quantità di risparmi in gestione in Arabia Saudita ci sono anche State Street e BNY Mellon ed è quindi probabile che siano state colpite duramente anche loro, spiega l'FT. 

 

BlackRock, che i banchieri affermano abbia in gestione una delle più grande quantità di fondi del Golfo, ha già riportato deflussi netti nel secondo trimestre da Europa, Medio Oriente e Africa. I suoi risultati finanziari secondo trimestre hanno registrato un deflusso netto di 24,1 miliardi di dollari dai paesi Emea, al contrario di afflussi per 17,7 miliardi nel primo trimestre. Gli operatori di mercato spiegano che il deflusso è in parte spiegato dai riscatti provenienti dall'Arabia Saudita e da altri fondi sovrani del Golfo, come Abu Dhabi. 


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