Conosciuta a Londra per le capacità dei propri gestori, Artemis è pronta a conquistare l'Europa continentale. L'asset manager indipendente specializzato in fondi azionari (28 miliardi di euro in AUM), che ai tempi del referendum per l'indipendenza della Scozia nel 2014 ha spostato la sede legale da Edimburgo a Londra, oltre al Regno Unito è già presente in Germania (secondo mercato), Italia, Spagna e Benelux, dove però colloca i propri fondi sul mercato istituzionale.

Fondata nel 1997 dai gestori Mark Tyndall, John Dodd, Derek Stuart e Lindsay Whitelawl, l'obiettivo di Artemis, come emerso oggi durante una conferenza stampa con la stampa specializzata europea, è rafforzare la presenza su questi mercati. Negli ultimi tre anni la società ha ampliato il team di gestori con l'ingresso di Paul Casson (ex Henderson Global Investors) e il duo Cormac Weldon e Stephen Moore (ex Threadneedle). L'ultimo acquisto di peso è Stephanie Sutton (ex Fidelity), investment director.

"In particolare, la strategia in Italia prevede la crescita della raccolta tramite il canale istituzionale e wholesales dove abbiamo già stretto accordi con importanti banche e reti di consulenti finanziari (tra i più recenti, quello con Aletti e con Fideuram, ndr)", spiega James Martinelli, associate director, European sales di Artemis, che non esclude un futuro ingresso sul mercato retail tramite accordi ad hoc con banche e reti. "Brexit non è un problema. Dopo il voto dovrà essere il Parlamento a decidere l'uscita  e probabilmente passeranno alcuni anni. Siamo comunque pronti a costituire una Sicav in Lussemburgo, un progetto cui stavamo lavorando già prima del referendum dello scorso giugno" aggiunge James Young, head of European sales. " Il top management per ora ha escluso l'acquisizione di asset manager all'estero e punta sulla crescita interna" conclude Ross Leckie, responsabile della comunicazione e pr di Artemis.