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Paperoni, l'upper class parla inglese e tedesco

5/23/2016 | Stefania Pescarmona

Secondo un'indagine del Sole 24 Ore e della Scuola europea di alti studi tributari di Bologna, sono circa 1 milione i Paperoni con redditi superiori a 200 milioni. In Italia, meno di 80 mila contribuenti, pari allo 0,2% del totale


Nei big six Paesi europei sono oltre 3,15 milioni i contribuenti con redditi superiori ai 100 mila euro, di cui oltre 841 mila in Germania, 837 mila nel Regno Unito, 746 mila in Olanda, più di 702 mila in Francia, quasi 425 mila in Italia e 248 mila in Spagna. Di questi, sono circa 1 milione i Paperoni con redditi superiori a 200 milioni e, in grande preferenza, abitano sempre in Germania e in Inghilterra. A metterlo in luce una indagine realizzata dal Sole 24 Ore e dalla Scuola europea di alti studi tributari di Bologna, che puntualizza però che è stata complessa la realizzazione dello studio, perché il confronto tra i sei Paesi ha dovuto tenere in considerazione ostacoli statistici e differenze tra i vari regimi fiscali, come la mancanza di un’Irpef europea e di una base imponibile omogenea.

 

L'indagine ha evidenziato poi come, su una popolazione che nei sei Paesi considerati raggiunge i 336 milioni di abitanti, i super-ricchi rappresentano appena lo 0,3%, mentre ci sono oltre 50 milioni di persone (pari al 15% degli abitanti) che possiedono un reddito che arriva al massimo fino a 10mila euro. In Inghilterra, in particolare, ci sono 217mila paperoni (pari allo 0,7% dei contribuenti) che possiedono oltre 200 milioni di euro di reddito, mentre in Italia la quota scende al di sotto della soglia degli 80 mila contribuenti, pari allo 0,2% del totale, anche se, tra i sei Paesi considerati, il numero più basso spetta alla Spagna, con 10mila contribuenti pari allo 0,05% del totale. Se si guarda invece ai nuclei familiari primeggia la Germania con 345mila Paperoni, lo 0,9% del totale.

 

A livello di aliquote, spetta all’Olanda, con il 52%, il primato di avere l’aliquota più elevata tra i big Ue, ben 30 punti in più rispetto alla Spagna, dove però vengono prese in esame solo le aliquote applicate a livello nazionale, mentre Italia e Germania si distinguono invece per l’imposta marginale più elevata per i redditi bassi (rispettivamente al 23 e al 25%).

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