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Banca Profilo, boom del private banking nel 2023

3/15/2024 | Redazione ADVISOR

L’istituto e le sue controllate chiudono l’esercizio con un utile netto pari a 12,1 milioni In crescita di 1 milione rispetto al risultato dello scorso esercizio


Banca Profilo e le sue controllate chiudono l’esercizio 2023 con un utile netto pari a 12,1 milioni di euro (+8,9% a/a), in crescita di 1 milione di euro rispetto al risultato dello scorso esercizio. Il risultato conferma la capacità della Banca di sviluppare crescita, mantenendo un’elevata solidità patrimoniale, grazie alla diversificazione delle attività e al focus su nicchie distintive e profittevoli, anche a fronte del permanere di scenari macroeconomici e di contesti geopolitici e finanziari complessi. Alla luce dei risultati economici e patrimoniali raggiunti, il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi, ha proposto la distribuzione cash di 10,2 milioni di euro così suddiviso:

i) dividendo a valere sull’utile dell’esercizio 2023 di Banca Profilo S.p.A. per un importo di 6,9milioni (pari a 0,0105 euro per azione) e   ii) quale assegnazione di riserve di utili di esercizi precedenti per un importo di 3,3 milioni di euro (pari a 0,005 euro per azione), per un valore complessivo di 0,0155 euro per azione, al lordo delle ritenute di legge se applicabili, corrispondente ad un payout ratio pari all’84,3% dell’utile netto consolidato. Rapportando l’importo unitario al prezzo ufficiale del 13 marzo 2024 risulterebbe un rendimento (yield) superiore al 7,4%.

La raccolta totale clientela, inclusa la raccolta fiduciaria netta, si attesta a 6 miliardi di euro (+6,8% a/a), in crescita di circa 0,4 miliardi di euro rispetto ai 5,6 miliardi di euro del 31 dicembre 2022. La raccolta diretta si incrementa di 278 milioni di euro passando dai 1.046 milioni di euro del 31 dicembre 2022 ai 1.324 milioni di euro del 31 dicembre 2023. La raccolta indiretta, esclusa la raccolta fiduciaria netta, diminuisce di 16 milioni di euro, passando dai 3.852 milioni di euro del 31 dicembre 2022 ai 3.836 milioni di euro del 31 dicembre 2023. Al suo interno il risparmio amministrato è pari a 3.045 milioni di euro e le gestioni patrimoniali ammontano a 791 milioni di euro.

Nel 2023 il totale ricavi netti è pari a 76,6 milioni di euro (+8,5% a/a), in crescita di 6 milioni di euro rispetto ai 70,6 milioni di euro dell’anno precedente. Il margine di interesse del 2023 è pari a 28 milioni di euro (-31,9% a/a) in riduzione rispetto ai 41,1 milioni di euro del passato esercizio. La riduzione è determinata principalmente dall’incremento del costo del funding, solo parzialmente compensato dal maggior rendimento degli attivi legato alla dinamica dei tassi, sia nella componente titoli sia in quella degli impieghi in Private e Investment Banking. Le commissioni nette crescono del 22,1% rispetto al 2022 e sono pari a 29,2 milioni di euro. La crescita

delle commissioni si concentra nella finanza strutturata e Capital Market, in quelle di performance, dei servizi bancari e della consulenza nel Private Banking. Il risultato netto dell’attività finanziaria e dei dividendi, pari a 18,3 milioni di euro, aumenta di 13,6 milioni rispetto ai 4,7 milioni dello scorso esercizio. L’incremento è da attribuire principalmente alle plusvalenze realizzate su titoli corporate e posizioni coperte in asset swap, che hanno compensato parzialmente il calo del margine di interesse dovuto al rialzo dei tassi e alla minore inflazione sulla performance degli attivi a tasso fisso del banking book. La somma del margine di interesse e del risultato dell’attività finanziaria risulta quindi stabile nei due anni a testimonianza dell’esposizione sostanzialmente neutra al rialzo dei tassi di interesse della banca.

Risultati consolidati per settore di attività

 

Private Banking

 

Il Private Banking chiude il 2023 con ricavi netti per 37,5 milioni di euro, in crescita di 11 milioni di euro (+41,6% a/a) rispetto ai 26,5 milioni di euro del precedente esercizio. Il risultato deriva principalmente dal maggior contributo della raccolta diretta legato al repentino rialzo dei tassi di riferimento. Il margine di interesse, comprensivo del contributo della raccolta diretta e degli impieghi, aumenta significativamente (+169,9%) rispetto al 2022. Tra le commissioni, sostanzialmente stabili, si osserva una crescita delle commissioni di performance sul gestito, delle commissioni di consulenza (+5% a/a), di quelle relative ai fondi (+2% a/a) e alla custodia (+5% a/a), compensata dalla riduzione delle commissioni di gestione (-8% a/a), delle commissioni sulle polizze assicurative (-47% a/a anche in considerazione dell’effetto Eurovita), delle commissioni da intermediazione e negoziazione (-57% a/a) e solo limitatamente delle commissioni relative ai collocamenti. 

Le masse complessive aumentano del 5,9% e ammontano a 5,5 miliardi di euro, grazie alla crescita della raccolta fiduciaria netta (+16,7%), all’effetto mercato e alla raccolta netta positiva nel 2023 (+77,6 milioni di euro). I costi operativi sono pari a 23,8 milioni di euro, in aumento dell’8,8% rispetto ai 21,9 milioni di euro dello scorso esercizio, soprattutto nelle spese del personale, negli ammortamenti e nei costi allocati delle strutture di supporto. L’area chiude con un risultato della gestione operativa pari a 13,7 milioni di euro in crescita rispetto ai 4,6 milioni di euro del precedente esercizio (+197,5%).

Investment Banking

L’area Investment Banking chiude il 2023 con ricavi netti per 10,3 milioni di euro, in significativa crescita rispetto ai 5,7 milioni di euro del precedente esercizio (+81,6% a/a). Il risultato è stato ottenuto mediante l’incremento dei volumi sugli impieghi e soprattutto in relazione alle operazioni di finanza strutturata e di Capital Market concluse con successo nel 2023. Gli impieghi netti sono pari a 174,1 milioni di euro in crescita di 22,1 milioni di euro (+14,5% a/a) rispetto al 2022. In particolare, i finanziamenti garantiti si attestano a 100,4 milioni di euro (+6,7% a/a) mentre i finanziamenti acquisiti relativi al Superbonus (al lordo degli utilizzi) si attestano a 88,8 milioni di

euro (+67,4% a/a). I costi operativi sono pari a 3,8 milioni di euro, in crescita rispetto ai 2,9 milioni di euro dello scorso esercizio (+28,7% a/a) distribuiti tra costi del personale nella parte variabile a seguito dei risultati ottenuti, spese amministrative legate ai deal conclusi e nei costi allocati delle strutture di supporto. L’area chiude con un risultato della gestione operativa pari a 6,5 milioni di euro, in crescita rispetto ai 2,8 milioni di euro del precedente esercizio (+137,7%).

 

 

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