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Azimut, occhi puntati sull’andamento della settimana

6/27/2016 | Redazione Advisor

Ma l’invito di Paolo Martini è “niente panico”: "non è il 2008!". Per questo il gruppo ha subito arricchito l’agenda di interventi già prevista nella giornata di venerdì.


“A seguito della vittoria del leave abbiamo arricchito l’agenda di interventi già previsti nella giornata di venerdì, così da aggiornare adeguatamente e tempestivamente i nostri consulenti finanziari e metterli a loro volta in grado di fornire in modo pro-attivo e rapido corrette informazioni alla clientela. In pochi minuti, alle 7 del mattino, abbiamo deciso di organizzare video-conferenze con tutti i nostri 1600 consulenti sul territorio. I team di gestione del Gruppo, presenti anche nei diversi paesi europei, dopo un’analisi dello scenario che andrà probabilmente delineandosi nel breve medio e lungo termine, hanno spiegato il posizionamento attuale e puntuale di cosa è stato fatto sui fondi, sulle gestioni patrimoniali, sulle polizze assicurative e sulla consulenza a pagamento e quale strategia potrebbe essere seguita con l’evolversi della situazione. Sono stati successivamente diffusi 4 report di riepilogo rivolti ai consulenti oltre ad una serie di utili spunti di comunicazione e una newsletter dedicata alla clientela”.

 

Così Paolo Martini,  co-direttore generale e direttore commerciale di Azimut, descrive la reazione immediata del suo gruppo che come messaggio principale ha veicolato “l’invito a non cedere al panico ed agli allarmismi, consapevoli comunque che nel breve termine dominerà l’emotività con un calo dell’azionario, scarsa liquidità e oscillazioni imponenti. Questa fase durerà da pochi giorni a qualche settimana, a seconda della tempestività di una risposta di politica monetaria”.

 

Alla fine di questa settimana, secondo Martini, “sarà importante fare un primo bilancio di tutto quello che sarà successo e commentare anche l’esito delle elezioni spagnole. A tal proposito prevediamo una serie di video conference e documenti anche con cadenza giornaliera se necessario. L’accento è stato infine posto sul fatto che questa sia una crisi politica e non economica, che non trova similitudini con quella del 2008 avvenuta a seguito del fallimento di Lehman Brothers e che è proprio in momenti come questi che anche grazie alla forte diversificazione dei portafogli i bravi consulenti possono fare la differenza”.

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