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M&G: "Mantenere una visione indipendente"

11/10/2011 | M.M.

Per Matteo Astolfi, sales director di M&G Investments in Italia, bisogna evitare di seguire i benchmark soprattutto nell'ambito del reddito fisso


Come attrezzare il proprio portafoglio per evitare di perdere soldi in questa fase che vede gli spread schizzare a livelli pazzeschi? Il commento per ADVISORONLINE di Matteo Astolfi, Sales Director di M&G Investments in Italia:
 

Quest’anno abbiamo visto alcuni titoli di stato soffrire anche molto più delle obbligazioni corporate. Lo possiamo constatare anche dal rendimento di alcuni nostri fondi obbligazionari come l’M&G Optimal Income e l’M&G European Corporate Bond che, assolutamente underweight di titoli di stato periferici, hanno registrato performance positive (YTD rispettivamente +6.7% e +2.2%). Di seguito alcuni dei nostri suggerimenti – che riflettono le nostre convinzioni – per una sorta di vademecum:


1) Evitare di seguire i benchmark soprattutto nell’ambito del reddito fisso, dove sono estremamente pericolosi in quanto le aziende e stati più indebitati sono quelli più ampiamente sovrappesati;

2) Cercare di avere una visione indipendente rispetto ai rating e ai meriti di credito in quanto spesso le agenzie arrivano in ritardo con i loro giudizi…

3) Evitare i Paesi periferici europei in quanto la situazione è ancora poco chiara da un punto di vista politico;

4) Evitare le banche: le nuove regole, le nuove emissioni di capitale e le attuali condizioni del mercato possono ancora impattare negativamente sugli istitui finanziari;

5) Preferiamo una strategia di “due estremi”, un mix difensivo-aggressivo. La parte difensiva sui Bund e sui Gilt intorno al 20%, insieme a una porzione di esposizione inflation-linked pari a circa il 15%, in quanto le aspettative del mercato circa una ripresa dell’inflazione sono basse, anche se iniettare inflazione nel sistema è una delle poche strade per riportare un po’ di ripresa economica. La seconda parte più aggressiva (pari a circa il 65% in totale) vede un 10% di high yield bond degli Stati Uniti (con copertura campio sull’euro), un 10% di convertibili in quanto molte emissioni sono prezzate come se non avesseri l’opzione di conversione azionaria; un 30% di high yield bond europei (da selezionare per scegliere quei bond che avranno un upgrade di rating) e, infine un 15% di obbligazioni investment grade, in particolare privilegiando i bond del settore industriale.

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