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Brexit: il Regno Unito ha più da perdere che da guadagnare

4/26/2016

L'analisi degli esperti di WisdomTree, provider di Etf e Etp


Una “Brexit” potrebbe minare le decisioni finanziarie e commerciali nonché l’outlook fiscale del Regno Unito: l’ampio disavanzo commerciale del 3,7% con l’Europa crea degli squilibri nella bilancia dei pagamenti britannica e ciò potrebbe intaccare la capacità del Regno Unito di ripristinare una situazione di equilibrio senza indebolire la sterlina. Così spiegano gli esperti di WisodmTree, provider statunitense di Etf e Etp, che hanno provato ad analizzare l'impatto di una possibile uscita del Regno Unito dell'Unione europea, ricordando che l'Europa rappresenta quasi il 50% del volume totale del commercio di beni del Regno Unito, mentre quest’ultimo incide solo per il 5% sul volume totale di scambi dell’Unione Europea: è, quindi, evidente, sottolinea WisdomTree come sia il Regno Unito a dipendere dall’UE anziché il contrario.

Inoltre, mentre il Regno Unito è un esportatore netto di servizi (finanziari) verso l’Ue, "la spinta a rafforzare il fiscal compact da parte dell’UE, stabilendo un quadro normativo unico per la regolamentazione e supervisione del sistema bancario, rafforzerebbe probabilmente i servizi finanziari offerti dalle banche italiane, francesi e tedesche nel lungo periodo, penalizzando la quota di mercato del Regno Unito".

Inoltre, il crescente disavanzo commerciale "è sempre più sostenuto dagli investitori esteri che, senza il supporto dei loro capitali, intensificherebbero le pressioni sulla svalutazione della sterlina e l’aumento dei rendimenti dei Gilt, i titoli governativi britannici".  WisdomTree fa l'esempio degli investimenti diretti all’estero in Regno Unito, che nel 2014 ammontavano a 52 miliardi di sterline, secondo le statistiche sugli IDE pubblicate dall’OCSE nell’ottobre del 2015: se si estrapolano i dati scomposti per paese d’origine nel 2013, si stima che circa la metà derivasse dai paesi UE. "Che il Regno Unito possa continuare ad attirare capitali europei a quel livello appare poco realistico nel clima d’incertezza creato dalla Brexit” concludono gli esperti.

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