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Neuberger Berman amplia l'offerta a reddito fisso

2/20/2017

L'asset manager newyorkese lancia il fondo Global Opportunistic Bond investe in modo opportunistico in tutto l'universo obbligazionario


Neuberger Berman (255 miliardi di dollari in AUM al 31 dicembre 2016) amplia la sua offerta nel reddito fisso in strumenti UCITS con il lancio del fondo Global Opportunistic Bond che va ad aggiungersi agli altri fondi proposti dalla casa di gestione e dedicati al mercato obbligazionario globale. Grazie a un approccio di gestione flessibile che prende in considerazione tutto l’universo obbligazionario nella costruzione del portafoglio, il fondo mira a ottenere rendimenti corretti per il rischio investendo in modo opportunistico in un insieme diversificato di titoli di debito a tasso fisso e a tasso variabile in un contesto di mercati mutevoli. Il team di gestione varia le allocazioni in risposta ai cambiamenti delle condizioni di mercato, evitando, se opportuno, posizioni persistenti nel tempo.

Questo approccio permette al fondo di catturare le distorsioni di prezzo presenti sul mercato a livello globale. La strategia adottata dal fondo è già stata implementata dal team obbligazionario di Neuberger Berman in mandati segregati per la clientela istituzionale a partire dal 1° ottobre 2012. Al timone ci saranno quattro senior portfolio manager con un’esperienza media nel settore di 22 anni: Andrew Johnson, head of global investment grade fixed income, Jon Jonsson, senior portfolio manager global fixed income, Ugo Lancioni, head of currency management, e Thanos Bardas, head of rates, con il supporto del team di global fixed income di Neuberger Berman che conta 129 professionisti.

"Prevediamo periodi di volatilità elevata su tutti i mercati obbligazionari nel corso del 2017, quindi riteniamo che quest’anno sarà necessario modificare la strategia più volte al mutare dei segnali politici ed economici. I rendimenti dei Treasury americani sono cresciuti sensibilmente sulla scia dei timori di una ripresa dell’inflazione e potrebbero salire ulteriormente quando le politiche del neopresidente Donald Trump diventeranno realtà" commenta Jon Jonsson. "Negli Stati Uniti - prosegue - il portafoglio mira ad un’esposizione diversificata riguardo agli spread, con un’enfasi sui consumi interni mediante i Residential Mortgage Backed Securities (RMBS) non governativi, che testimonia il fatto d’essere positivi sui fondamentali sottostanti, e anche a un mix di high yield e prestiti bancari per sfruttare la crescita americana, profitti aziendali più elevati e la politica pro-crescita ormai molto probabile".

"In Europa crescono le preoccupazioni riguardo alle imminenti elezioni mentre ci sono incognite sulla durata del programma di acquisto di titoli obbligazionari da parte della BCE. Pensiamo di prendere un’esposizione corta sui titoli governativi tedeschi dato che la parte lunga della curva dei rendimenti potrebbe iniziare ad apparire vulnerabile, mentre notiamo rendimenti maggiori ed una curva più ripida nell’area Euro, con un quadro economico in graduale miglioramento" aggiunge Dik van Lomwel, responsabile EMEA ed America Latina. 

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