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Speciale USA, effetto Biden su energia e automotive

8/25/2020 | Lorenza Roma

Secondo T. Rowe Price l’ambiziosa agenda climatica del candidato democratico avrà un impatto importante su questi due settori


Il candidato democratico Joe Biden ha un’agenda climatica ambiziosa, che presenta tra gli obiettivi principali quello di azzerare le emissioni di anidride carbonica derivanti dalla produzione energetica statunitense entro il 2035 e preparare il paese a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Con un investimento federale di 2 trilioni di dollari, Biden punta ad ottenere tre risultati: creare posti di lavoro, modernizzare le infrastrutture e sostenere la crescita delle tecnologie green.

 

Ma chi saranno i vincitori e i vinti nella transizione energetica? Secondo Katie Deal, Washington Analyst U.S. Equity Division di T. Rowe Price, Biden dopo l’elezione avrebbe due priorità nel suo mandato: mitigare gli effetti a breve termine della pandemia di Coronavirus e supportare la ripresa dell’economia. Dato che molti aspetti del piano climatico, richiederebbero l’approvazione del Congresso e l’implementazione di misure fiscali e di spesa, il numero di democratici in Senato determinerà quanto l’amministrazione Biden sarà in grado di portare avanti la propria agenda. Se i democratici otterranno la maggioranza in Senato, Biden potrà usare il processo di budget reconciliation per far passare iniziative di investimento nell’energia pulita e nelle infrastrutture green. Senza una maggioranza, la sua amministrazione dovrebbe invece smorzare le proprie proposte di legge. Al contrario, per Biden la regolamentazione sarebbe il percorso più semplice per promuovere il rispetto dell’ambiente e rappresenterebbe un’opportunità per ristabilire e rafforzare la posizione dell’amministrazione Obama verso i combustibili fossili.

 

Nonostante i dettagli delle proposte di regolamentazione del candidato democratico siano ancora in fase di sviluppo, l’analista di T. Rowe Price prevede che le agenzie governative inaspriscano i requisiti per l’emissione dei permessi, generando costi di compliance più elevati per i pozzi di petrolio e di gas e altre infrastrutture legate ai combustibili fossili. Biden ha anche proposto di sfruttare i crediti fiscali federali e di semplificare i regolamenti per incentivare la produzione e adozione di energia rinnovabile. Queste e altre politiche, come puntualizza Deal nel report, potrebbero rafforzare i venti favorevoli per le utility di elettricità nel lungo periodo. Infine, il candidato democratico ritiene che l’industria dei veicoli elettrici sia fondamentale non solo per un mondo a zero emissioni di carbonio ma anche per la rinascita della produzione americana.

 

In conclusione, anche se l’amministrazione Biden potrebbe dover aggiustare le proprie promesse elettorali per adeguarle alle priorità legislative in evoluzione e far fronte alle sfide burocratiche, secondo l’analista di T. Rowe Price, il candidato democratico userebbe tutti gli strumenti a sua disposizione per promuovere l’agenda climatica e ambientale del suo partito.

 

 

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