I consulenti finanziari italiani con meno di 40 anni d’età erano a inizio anno 7.269: il 14% dei circa 52.000 abilitati alla professione inclusi nell’albo nazionale tenuto dall’Ocf.

Se si osservano le date di nascita i consulenti nati dal 1984 al 1988 – coloro che a inizio 2024 avevano tra i 35 e i 39 anni – erano poco più di 500 per ogni classe, come si diceva un tempo: 619 del 1984, 552 del 1985, 540 del 1986, 512 del 1987, 563 del 1988.

Nel blocco successivo – che comprende i cf tra i 28 e i 34 anni – i numeri cominciano a calare sotto le 500 unità (498 del 1989, 467 del 1990, 498 del 1991, 469 del 1992, 455 del 1993, 415 del 1994 e 417 nel del 1995), per poi perdersi in una coda lunga che termina con 150 abilitati con un’età inferiore ai 25 anni. Con il più giovane consulente d’Italia, anzi “la” più giovane, basata a Roma, che ha compiuto 20 anni lo scorso 30 gennaio.

E dove sono basati i 7.269 consulenti finanziari italiani under 40? La loro distribuzione territoriale segue, come è immaginabile, quella dell’intera industria, ma con alcune significative differenze. Basta prendere le prime cinque regioni per presenze.

La regione con maggiori cf (oltre che con maggiori abitanti), la Lombardia, primeggia anche in questa categoria: su 11.940 consulenti lombardi ben 1.709 hanno meno di 40 anni; a livello nazionale nettamente la concentrazione più importante di tutti gli advisor “giovani”.

La seconda regione in classifica segnala però già la prima sorpresa: il Veneto, che nelle statistiche ha la seconda presenza regionale con 5.327 cf, rappresenta soltanto la quinta area per gli under 40; sono “appena” 612.

Il secondo gruppo regionale di giovani cf è invece basato in Piemonte (terza circoscrizione italiana per numero di advisor: 5.174): gli under 40 piemontesi sono 771.

Terza regione “giovane” in classifica è il Lazio, con 717 giovani su 5.049, ma la seconda sorpresa arriva dalla Campania: la settima regione italiana per numero di cf (3.110, dietro Emilia-Romagna e Toscana) è quarta per numero di advisor giovani (ben 666).

Insomma, con una inversione rispetto al dato attuale, i consulenti del futuro sembrano destinati ad essere più campani che veneti.