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UBS GWM, i nuovi obiettivi patrimoniali dopo l'assorbimento di Credit Suisse

2/6/2024 | Daniele Barzaghi

Il costo dell'assorbimento della rivale ha portato infatti il più grande gestore patrimoniale del mondo a registrare una perdita netta di 279 milioni di dollari nel quarto trimestre


UBS riprenderà i riacquisti di azioni proprie e aumenterà gli obiettivi di riduzione dei costi (dai vecchi 10 agli attuali 13 miliardi di dollari entro la fine del 2026), viste che le maggiori spese legate all’integrazione di Credit Suisse hanno causato risultati deludenti nel quarto trimestre 2023.

La divisione di wealth management del gruppo, in particolare, punta ad aumentare il proprio patrimonio dagli attuali 3,85 trilioni di dollari a 5 trilioni entro il 2028.

"Con maggiori dimensioni e capacità tra i nostri principali clienti in franchising e una migliore disciplina delle risorse, guideremo una crescita sostenibile a lungo termine e rendimenti più elevati", ha affermato in una nota il Ceo Sergio Ermotti (in foto).

Il costo dell'assorbimento di Credit Suisse ha portato infatti il più grande gestore patrimoniale del mondo a registrare una perdita netta di 279 milioni di dollari nel quarto trimestre (cifra pur inferiore alle previsioni degli analisti, intorno, ai 285 milioni di dollari).

I riacquisti di azioni proprie (fino a un miliardo di dollari), che inizieranno nella seconda metà dell'anno dopo la conclusione della fusione con Credit Suisse, sono una mossa attesa da tempo. Il precedente programma da 6 miliardi di dollari avvitato 2022 e che doveva inizialmente concludersi nel marzo 2024, era stato infatti sospeso in seguito all'acquisizione di Credit Suisse. “La nostra ambizione è che i riacquisti di azioni superino i nostri livelli pre-acquisizione entro il 2026”, ha affermato la banca.

Da quando è stata annunciata l'acquisizione immediata di Credit Suisse lo scorso marzo, che segna la prima fusione di due banche di importanza sistemica globale, UBS è riuscita a evitare grandi turbolenze e ha visto il suo prezzo delle sue azioni salire del +50%.

Detto questo, deve ancora affrontare alcune delle fasi più complicate dell’integrazione delle due banche, come la combinazione dei sistemi IT separati e delle sue entità giuridiche, come sottolinea un’analisi offerta dall’agenzia Reuters.

UBS inizierà presto la migrazione dei clienti di Credit Suisse, partendo dai grandissimi patrimoni gestiti a Singapore, Hong Kong e Lussemburgo.

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