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La corsa dei mercati tra virus e illiquidità estiva

8/11/2020 | Francesca Sampogna*

I mercati finanziari hanno assunto da qualche settimana un atteggiamento di “wait and see” complici i livelli elevati raggiunti da alcuni listini negli ultimi mesi e le curve di contagio.


I mercati finanziari hanno assunto da qualche settimana un atteggiamento di “wait and see” complici i livelli elevati raggiunti da alcuni listini negli ultimi mesi e le curve di contagio, purtroppo non del tutto piatte, in molti paesi.

 

Dal punto di vista macroeconomico si nota una certa differenza tra gli indicatori di sentiment e “non convenzionali” rispetto a quelli convenzionali. Si assiste da una parte ad una ripresa positiva di elementi come il sentiment degli operatori delle attività industriali, i dati sui consumi dell’energia elettrica e i dati sulla mobilità, che però risultano non supportati da adeguati dati economici che segnalano rallentamento.

 

Questo genera una sorta di perplessità: il rallentamento dei dati e quindi del ciclo economico come conseguenza dell’aumento del numero dei contagi, rende dubbia la ripresa a V, tanto scontata dai mercati?

 

La risposta sembra essere positiva, soprattutto se si considerano zone come gli Stati Uniti dove la curva dei contagi non è piatta ma gli ultimi dati macroeconomici lasciano più di qualche dubbio alla ripresa. Questo è quanto è stato più o meno dichiarato dal Presidente della Fed, che nella riunione del 29 di luglio ha mantenuto la politica monetaria invariata e ha ribadito che il sentiero dell’economia dipenderà dall’andamento del virus e dalle misure messe in atto per il suo contenimento.

 

La Cina resta ancora una volta il modello da seguire: utilizzo di misure di contenimento del virus (mascherine), divieto di assembramenti e immediato isolamento dei focolai sembrano aver funzionato nel supportare la ripartenza dell’attività economica, tanto che indici (es. produzione industriale e vendite al dettaglio) sono ritornati a livelli molto vicini a quelli pre-covid.

 

In Europa si riscontra un processo di recupero dell’attività economica che può essere simile a quello cinese anche se meno vigoroso in termini di forza. I programmi di aiuto e stimolo fiscale posti in essere dall’Europa per reagire alla pandemia, insieme al Programma di acquisto della BCE, hanno normalizzato la crisi sia dal punto di vista finanziario sia dal punto di vista economico.

 

La view sui mercati resta costruttiva nel medio termine grazie agli incentivi fiscali, monetari e alla conseguente normalizzazione che hanno portato sui mercati e sulle attività finanziarie. Nel breve periodo è tuttavia possibile vedere una fase di consolidamento e correzione complice l’illiquidità del mese di agosto e l’incremento di volatilità.

 

Rimangono infatti costantemente presenti i temi della guerra tra Cina - Usa e delle elezioni presidenziali, che sono ormai entrate a pieno titolo come elemento di volatilità nella gestione dei portafogli che non deve essere sottovalutato. Le fasi di debolezza potranno comunque essere viste come delle opportunità di acquisto per riposizionarsi in modo selettivo sui mercati in autunno.

 

 

*di Francesca Sampogna, Responsabile Gestioni Patrimoniali - Banca Finint

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