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Kempen, occhi puntati sugli Usa

7/28/2014

Secondo l'analisi di Roelof Salomons, chief investment strategist della società, l'attenzione degli investitori si sposterà dai timori di deflazione in Europa a quelli sull'inflazione negli Stati Uniti


L'attenzione si sposterà sull'inflazione negli Stati Uniti. E' l'analisi di Roelof Salomons, chief investment strategist di Kempen Capital Management.

 

Con l'economia degli Stati Uniti sempre più in espansione, gli investitori inizieranno a spostare la propria attenzione. Per mesi gli investitori hanno sopravvalutato i timori di deflazione in Europa. Il pendolo oscillerà verso la crescente inflazione congiunturale negli Stati Uniti. Non c'è motivo di preoccuparsi, in quanto la causa del pick-up è la crescita più forte. È il segnale che l'economia si sta normalizzando. Noi siamo già posizionati in linea con questo scenario e rimaniamo positivi sull'equity e sul credit risk.

 

Per quanto concerne le valutazioni, su cui si basano i nostri rendimenti attesi a lungo termine, non vediamo modifiche sostanziali rispetto al mese scorso. Tuttavia, il buon andamento di tutte le asset class nella prima metà del 2014 ha ridotto i rendimenti attesi a lungo termine. Dato che anche il rendimento privo di rischio si è ridotto, ci aspettiamo comunque di essere ripagati per l'assunzione di rischio.

 

Ci aspettiamo che, nella seconda metà di quest'anno, la ripresa dell'economia globale continui. I mercati sviluppati sono in testa, con gli Stati Uniti in prima fila e l'Europa a seguire. La produzione industriale degli Stati Uniti è in ripresa, l'utilizzo della capacità produttiva è in aumento, vengono creati posti di lavoro e - forse più importante - i salari sono in crescita. Di conseguenza l'inflazione sta lentamente aumentando. Questo non deve preoccupare; finché c'è capacità produttiva residua nell'economia, i margini di profitto non devono diminuire di molto e i guadagni delle imprese rimangono solidi. Chiaramente, la situazione in Europa è persino migliore, in quanto i margini di profitto hanno ampio spazio per crescere.

 

Nel frattempo, la situazione nei mercati emergenti si sta stabilizzando. Il miglioramento delle prospettive per l'economia cinese ha avuto un impatto importante, sia direttamente attraverso le esportazioni, sia indirettamente attraverso l'aumento dei prezzi delle materie prime. La Cina ha iniziato a stimolare l'economia, al fine di facilitare la transizione verso un tasso di crescita sostenibile. Questo, rispetto a diversi mesi fa, migliora le prospettive per i mercati emergenti. I venti di coda che spirano dall’estero saranno una manna, ma in molti paesi sono bilanciati da venti contrari nell’economia domestica. Ma al minimo e, in media, l’outlook rimane positivo.

 

Come accennato il mese scorso, la volatilità implicita dei mercati finanziari è molto bassa. Sebbene la volatilità possa rimanere a questi livelli per diversi anni, questo è un motivo di preoccupazione. In assenza di volatilità, gli investitori possono essere tentati di prendersi più rischi di quanto dovrebbero. Tuttavia, per ora questa preoccupazione non è confermata da altre misure di fiducia da parte degli investitori. Né possiamo identificare un catalizzatore che potrebbe renderci più cauti.

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