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8/27/2015 | Redazione Advisor
La sindrome cinese che sembra aver contagiato il mondo non preoccupa un veterano del mondo del risparmio e degli investimenti come Ennio Doris (nella foto), fondatore di Mediolanum. Che intervistato dal Sole 24 Ore, ricorda che "storicamente quando c'è un rallentamento si mettono in moto gli anticorpi, esattamente come succede per l'essere umano". Però, aggiunge Doris, "l'economia non muore e si rafforza". Forte di questa convinzione ("l'economia si riprende, è sempre successo così"), il numero uno del gruppo di Basiglio - anche se oggi al timone c'è il figlio Massimo - entra nel merito degli investimenti.
E sciorina dati e percentuali: "Investire sui mercati nel pieno della crisi nel lungo periodo rende. Chi avesse investito ai massimi del 200 a venerdì scorso avrebbe ancora un guadagno al 60% e se avesse incrementato l'investimento anziché spaventarsi viaggerebbe con un rendimento del 140%. E ancora chi ha investito ai massimi del 2007 sempre fino a venerdì vantava un guadagno del 20%". Ma per ottenere queste performance bisogna investire con criterio, ricorda Doris, e utilizzare strumenti adatti che garantiscano una corretta diversificazione, come in fondi comuni.
"Purtroppo, però, in pochi approfittano dei ribassi: la gente vede tutto negativo, si spaventa e consolida le perdite senza rientrare più neanche quando ci sono rialzi. Con un banker preparato e un'adeguata diversificazione, si guadagna sempre" conclude Doris, ricordando che è altrettanto importante entrare sui mercati con gradualità ("non sappiamo quanto duri la tempesta") attraverso la formula dei piani d'accumulo.
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