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Consulenti non trascurate i giovani clienti

3/15/2024 | Marcella Persola

Negli USA la coorte generazionale dei Millennials e della Generazione Z è quella che è cresciuta maggiormente e che andrebbe maggiormente "aggredita" dai financial advisor


I giovani Millennials e la generazione Z non si possono più ignorare. A confermarlo uno studio di Cerulli Associates che dimostra come il patrimonio finanziario di queste generazioni sia cresciuto più di ogni altra generazione negli ultimi tre anni. La generazione Z, la coorte generazionale più giovane, ha registrato quasi 6.000 miliardi di dollari di ricchezza finanziaria, rispetto ai 2.000 miliardi di dollari del 2019.

Certo lo studio si riferisce al contesto USA ma può fornire qualche spunto anche ai più reticenti consulenti che non vogliono approcciare tale clientela. In USA mentre tutte le generazioni hanno visto aumentare la propria ricchezza, i Millennials e i Gen Zers in particolare sono stati favoriti da un forte aumento del possesso di azioni e conti pensionistici. Alla fine del 2022, la maggioranza dei Millennials e dei Gen Zers (55%) possedeva un conto pensionistico tramite il proprio datore di lavoro o acquisito autonomamente, con un aumento di sei punti percentuali rispetto al 2019. Inoltre, il boom del trading al dettaglio dei primi anni 2020 ha colpito maggiormente questo gruppo, con il 22% che ora possiede singole azioni e il 9% che possiede fondi comuni ed ETF, con un aumento rispettivamente del 13% e del 6%.

"Con 44 milioni di famiglie - e in aumento - questa coorte di giovani sta diventando sempre più impossibile da ignorare", afferma John McKenna, analista della ricerca. Con la loro ricchezza finanziaria che cresce a ritmi elevati e la complessità del loro patrimonio, sono i primi candidati per una relazione di consulenza che vada oltre il semplice conto di intermediazione e lo sportello bancario locale". Mentre i mercati dei pensionati e dei quasi-pensionati diventano sempre più saturi, gli investitori più giovani rappresentano un'opportunità per i consulenti di costruire relazioni che potrebbero durare per decenni, con una crescita del patrimonio in ogni fase del percorso".

Per i gestori patrimoniali, la presenza di consulenti finanziari che curano queste generazioni fornirà una prospettiva sulle sfide che i Millennials e i Gen Zers si trovano ad affrontare e aiuterà a fornire loro delle soluzioni di consulenza più efficaci basate sulle loro particolari esigenze. "Sebbene questi investitori più giovani non siano oggi la coorte più ricca, i consulenti disposti a fare il salto potrebbero essere premiati con clienti a lungo termine e con un forte vantaggio competitivo nel momento in cui le famiglie più anziane entreranno nella fase di decumulo della loro vita", conclude McKenna. 

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