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Banca Mediolanum, assicurazioni e non solo. Le strategie future

11/10/2023 | Redazione Advisor

L’a.d. Massimo Doris fa il punto sul risiko del gestito: “Al momento non c'è nulla sul tavolo. E difficilmente ci aggregheremo con qualcuno, perché mettere insieme due reti di vendita non è una cosa banale”


Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum, con un’intervista al Sole 24 Ore, svela le strategie future dell’istituto che he visto salire l'utile netto nei primi nove mesi del 52% rispetto a settembre 2022, a 572 milioni circa. Merito in particolare di un margine da interessi balzato del 110%, a 541,2 milioni, mentre le commissioni salgono del 4%.

Siamo di fronte a una fiammata del margine di Interesse o questa voce potrebbe rivelarsi duratura?
“I tassi ci hanno messo 12 anni per scendere e due per salire al livello precedente. Ovvio che assistiamo a una fiammata. Ma la voce per noi è destinata a mantenere il suo peso, nonostante la nostra natura di banca dedicata alla gestione”.  

Perché?
“Perché noi nel frattempo stiamo aumentando i volumi. E, anche ipotizzando una normalizzazione dei tassi, se è vero che in termini percentuali le commissioni torneranno a incidere di più, i guadagni da interesse rimarranno”.

Oggi avete 17 miliardi di impieghi, in particolare mutui al retail, quota che vi rende quasi una banca medio-grande sotto questo profilo. Volete crescere ancora?
“Ci abbiamo messo anni per arrivare fin qui e siamo contenti di averlo fatto. Oggi il contributo al margine di interesse deriva dal 75% dal business e solo dal 25% dalla tesoreria. E abbiamo una percentuale di credito sui depositi retail che è al 64%, possiamo spingere ancora un po'. La gestione del risparmio soffre intanto la concorrenza del BTP. La raccolta è scesa del 30%. Per noi il BTP è un alleato, non è un competitor. Se i clienti oggi lo vogliono, è giusto così. Col tempo la rete saprà far passare il giusto messaggio e recupereremo flussi. Un fronte su cui c'è ampio spazio di miglioramento sembra essere quello assicurativo. I premi sono stabili”.

Si può fare meglio?
“C'è molto margine. Sul totale ricavi oggi l'assicurativo pesa il 3-4% ma potrà arrivare al 10%. Noi vogliamo occuparci a 360 gradi di tutti i bisogni finanziari del cliente. Il che significa che, prima ancora di investimenti, noi al cliente vogliamo parlare di protezione. Perchè è vero che, come mi ha insegnato mio padre, non posso impedire la malattia o la morte del cliente, ma posso e devo proteggerlo da quel rischio”.

La tassa sugli extraprofitti è andata a riserva, al pari di altre banche. Mossa scontata?
“Il governo ci ha dato la possibilità di accantonare 2,5 volte la tassa a patrimonio e ciò ci ha reso felici. Sottolineo che le banche quest'anno pagheranno almeno il 50% in più di imposte rispetto al 2022, anche se io mi aspetto il doppio, come nel nostro caso. Lo Stato andrà a incassare e molto".

Come valuta questo governo?
“Positivamente. Il compito, a partire dal debito, è difficile. E l'aumento contrattuale da 435 euro, le place? Per noi va bene, è giusto adeguare gli stipendi. Mi aspetto che venga accettato in sede Abi".

Si parla sempre di risiko del risparmio: vi interessa?
“Al momento non c'è nulla sul tavolo. E difficilmente ci aggregheremo con qualcuno, perché mettere insieme due reti di vendita non è una cosa banale. Non è impossibile, ma è difficile. E poi torneremo a crescere sotto il profilo della raccolta, non credo sia utile buttarsi in un'avventura come una fusione complicata visto che c'è da mettere insieme diverse culture, remunerazioni, portafogli".

Rimane il tema del socio Fininvest. Come sono I rapporti? Rinnoverete Il patto con loro?
“Con la scomparsa di Silvio Berlusconi, è venuto meno il nodo del fit and proper che impediva il diritto di voto sull'intero 30% del pacchetto azionario, limitandolo al 10%. Oggi Fininvest ha riavviato il processo in Bce per ottenere il riconoscimento del diritto di voto pieno, che do per scontato, e in quella sede diranno se vogliono essere un investitore attivo. Dopo di che vedremo se sarà utile o meno rifare un patto, ma non vedo problemi di alcun tipo".

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