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Russell I., il 2015 area per area

12/12/2014

Gli strategist di Russell non vedono un imminente cambio di direzione. La strategia core di investimento 2014 rimane ancora valida, ossia una moderata preferenza per l’azionario rispetto al reddito fisso


Alla luce del mercato rialzista più lungo degli ultimi 50 anni, accompagnato da un’elevata volatilità e da valutazioni ristrette, gli strategist di Russell Investments non vedono un imminente cambio di direzione. La strategia core di investimento 2014 rimane ancora valida, ossia una moderata preferenza per l’azionario rispetto al reddito fisso, una preferenza per il credito e un giudizio non favorevole verso l’esposizione a tassi di interesse di lungo termine in rialzo.

 

“Il mercato azionario toro si sta avvicinando alla maturità e inizia a mostrare segni di imprevedibilità e irrazionalità”, afferma Luca Gianelle, client portfolio manager del team multi-asset di Russell. “I nostri processi e modelli favoriscono ancora moderatamente le azioni rispetto alle obbligazioni, ma l’incombere di una stretta della Fed e trend divergenti nella crescita globale potrebbero far emergere nuove sfide”. Al centro della moderata preferenza per gli asset rischiosi vi è l’aspettativa di una crescita economica continua. 

 

La crescita del Pil cinese si dovrebbe attestare tra il 7% e il 7,5% all’inizio del prossimo anno, il Pil del Giappone dovrebbe aumentare stabilmente e i dati in salute del Pil dell’Australia dovrebbero rallentare, anche se non drammaticamente. “Nel contesto di una generale preferenza verso l’azionario, non c’è molto da scegliere tra le varie aree geografiche” - aggiunge Gianelle. “Il pacchetto di stimoli previsto dalla BCE pone le azioni europee in leggero vantaggio rispetto a tutte le altre aree. Più in generale, nell’attuale scenario vediamo valore in un approccio di gestione basato su una strategia multi-asset, ampiamente diversificata sia su diverse tipologie di attivi sia su differenti aree geografiche”.

 

Superata la fase del recupero dei listini azionari europei, e di quello italiano in particolare, dallo spettro del fallimento dell’euro, i mercati riusciranno a realizzare rendimenti importanti quando si avrà la percezione che la ripresa economica abbia iniziato il suo corso. “Il segmento obbligazionario domestico, invece, ha già realizzato eccellenti guadagni negli ultimi anni - afferma Gianelle - e ci aspettiamo rendimenti modesti caratterizzati da maggiore volatilità. Infatti, se da un lato è vero che lo spread ha ulteriori spazi per restringersi, dall’altro in uno scenario di stabilizzazione economica i tassi d’interesse core (bund) potrebbero iniziare a salire, determinando rendimenti complessivi modesti se non negativi per questa asset class”.

 

Previsioni sulle diverse aree geografiche

 

Asia-Pacifico: in questa area le azioni dovrebbero sovraperformare le obbligazioni in uno scenario di tassi di cambio in diminuzione. Una crescita robusta dovrebbe riuscire a superare i venti contrari come le difficoltà del credito in Cina, il restringimento fiscale in Giappone e prezzi delle commodity in discesa sia in Australia sia in Nuova Zelanda.

Nord America: le azioni statunitensi, anche se care, rimangono interessanti rispetto al reddito fisso considerato lo scenario di tassi di interesse in probabile aumento. Gli strategist, quindi, continuano a sovrappesare leggermente l’azionario americano e a sottopesare l’obbligazionario Usa. A livello generale, è atteso un rialzo della volatilità dell’azionario, in parte a causa delle incertezze legate alla politica monetaria della Fed.

Eurozona: l’azionario dell’Europa continentale e del Regno Unito sono tra le asset class preferite dagli strategist, sulle quali mantengono un leggero sovrappeso. L’Eurozona è finalmente uscita dalla trappola del debito, con le forze reflazionistiche che hanno superato le pressioni deflazionistiche soprattutto per l’azione della politica monetaria.

Mercati emergenti: gli strategist di Russell continuano ad assegnare ai mercati emergenti un giudizio neutrale. Se l’outlook della Cina dovesse migliorare o la domanda globale di export dovesse rafforzarsi, i mercati sottovalutati potrebbero vedere un rimbalzo. Tuttavia, il team sottolinea che una varietà di fattori ciclici, come il ribasso dei prezzi delle commodity e l’apprezzamento del dollaro americano, potrebbero aggiungere pressioni al ribasso su questi mercati.

Credito: il credito continua a esser considerato caro, con gli spread degli high yield e degli investment grade sotto la loro media di lungo periodo. Tuttavia, la previsione di una moderata crescita economica, bassa inflazione e bassi tassi di default fanno mantenere il posizionamento degli strategist su questa asset class. Essi prediligono leggermente i prodotti a spread rispetto all’esposizione sui Treasury e sottopesano leggermente la duration. 

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