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Shock da Covid-19, è davvero dietro alle nostre spalle?

6/3/2020 | Marcella Persola

L’effetto pandemia si sta scemando sul fronte degli investimenti? Se guardiamo ai dati dei flussi di fondi relativi al mese di marzo e aprile, la risposta non può essere che positiva.


L’effetto pandemia si sta scemando sul fronte degli investimenti? Se guardiamo ai dati dei flussi relativi al mese di marzo e aprile, la risposta non può essere che positiva.

 

Assogestioni, ha evidenziato che proprio nel mese di aprile, gli afflussi netti sono stati di due miliardi e che i fondi aperti hanno registrato una raccolta di oltre 5,7 miliardi, recuperando il tonfo di marzo. La stessa fotografia la vediamo a livello europeo dove secondo gli ultimi dati pubblicati da Refinitiv nel mese di aprile gli investitori sono tornati a privilegiare l’investimento in OICR, tanto che i flussi complessivi dei fondi comuni di investimento hanno registrato una raccolta netta stimata di 86,2 miliardi di euro.

 

Ma guardando ai numeri come ha reagito il sistema allo shock da pandemia? Secondo EFAMA, l’assogestioni europea, nonostante la più forte flessione del mercato nella storia moderna, la stragrande maggioranza dei fondi è stata in grado di funzionare in maniera regolare e solo un piccolo numero di strumenti (circa 80 su un totale complessivo di oltre 34.000 Ucits) sono stati costretti a sospendere le negoziazioni per un periodo di tempo limitato. Questa resilienza può essere spiegata da una serie di fattori, in particolare dall'esistenza di un solido quadro di gestione del rischio di liquidità dei fondi. Stesso discorso può essere fatto per lo strumento ETF. Un report di Cerulli Associates rivela che I riscatti di massa non hanno piegato gli ETF. Il test è arrivato a marzo, quando il mercato ha registrato deflussi record pari a 21,9 miliardi di euro, secondo i dati di Morningstar, che includono ETF sia attivi che passivi. Gli investitori hanno prelevato denaro dagli ETF quando la pandemia è diventato una preoccupazione globale e i mercati azionari sono precipitati. Anche le attività gestite (AUM) sono crollate, scendendo del 13% da 899 miliardi di febbraio a 781 miliardi di marzo. Eppure gli ETF hanno superato il test.

 

E le reti come si sono comportate? Dal report di Assoreti relativo all’analisi del primo trimestre del 2020 emerge che la Raccolta netta pari a 11,6 miliardi di euro, ha segnato unn crescita dell’11,1% rispetto al trimestre precedente, ma che tali afflussi, ben 9,1 miliardi, sono confluiti su conti correnti e depositi. La situazione invece il quarto mese dell'anno è diversa. Ad aprile la raccolta delle reti, secondo quanto rivelato da Assoreti, è pari a circa 3,2 miliardi di euro, con una crescita tendenziale del 25,3% (2,5 miliardi ad aprile 2019). Rispetto al mese precedente cambia l’asset mix della raccolta netta, fortemente orientato all’investimento in strumenti finanziari, anche per effetto di un parziale riposizionamento della liquidità.

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